Si è chiusa con l'archiviazione la vicenda giudiziaria legata alle proteste e alla contestazione che alcuni attivisti avevano messo in atto all'indirizzo della ministra della Famiglia, Eugenia Maria Roccella, durante la scorsa edizione del Salone del Libro.
Una protesta rumorosa che aveva di fatto impedito l'intervento dell'esponente del governo Meloni a un incontro in calendario in uno degli spazi dei padiglioni del Lingotto Fiere e che aveva portato alla denuncia di 23 persone per violenza privata.
A distanza di quasi un anno, insieme all'archiviazione, sono arrivate anche le motivazioni dei giudici che sottolineano: "Non vi è traccia di condotte implicitamente o esplicitamente minacciose, violente o intimidatorie poste in essere dalle manifestanti" e che "Non è stato posto in essere nessun comportamento latamente minatorio, se non intonare cori e sovrastare con la propria voce la voce dei relatori".
"Le denunce, derivate da una querela dell'assessore regionale Marrone - dicono gli attivisti -, mostrano ancora una volta come sia in atto in Italia un attacco al diritto di manifestazione e di parola".