Attualità | 24 aprile 2024, 16:39

A Torino una panchina bianca per ricordare chi ha perso la vita sul lavoro

La seduta nel cortile del Centro Civico della Circoscrizione 7: a tagliare il nastro la mamma di Rodinò, morto alla Thyssen

A Torino una panchina bianca per ricordare chi ha perso la vita sul lavoro

Taglio del nastro questo pomeriggio nel Centro Civico di corso Vercelli 15 della "Panchina Bianca", in memoria delle vittime sul lavoro e a difesa del diritto alla salute e alla sicurezza in tutti i luoghi di lavoro. L’iniziativa, su impulso della consigliera della Circoscrizione 7 Daniela Rodia, è stata organizzata nell’imminenza del 28 aprile - Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro.

Oltre 200 vittime nel lavoro nel 2024

"Nel 2024 - ha osservato il Presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri - sono oltre 200 le persone che hanno già perso la vita nei luoghi di lavoro: non sono numeri ma papà, mamme, figli e figlie e nonne". 

"La ‘Panchina Bianca’ - ha aggiunto insieme a Jasch Ninni Sol, coordinatore Commissione Lavoro della Circoscrizione 7 - vuole ricordare a ognuno di noi quanto sia importante impegnarsi su questo fronte. Così come diventa prioritario adeguare gli stipendi di lavoratori e lavoratrici a parametri europei".

ThyssenKrupp

A tagliare simbolicamente il nastro Graziella Rodinò, mamma di Rosario, uno dei sette operai morti nell’incendio del dicembre 2007 allo stabilimento ThyssenKrupp. Accanto alla panchina bianca nel cortile del Centro Civico, quella color arcobaleno per i diritti Lgbtqi e dietro la bandiera Sermig.

"I simboli sono importanti, soprattutto per sensibilizzare Istituzioni, imprese e cittadinanza a fare di più per migliorare le condizioni nei luoghi di lavoro – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – ma non bastano: serve un impegno quotidiano, serio e responsabile, da parte di tutte e tutti per arrestare il dilagare di infortuni e malattie professionali e ridare centralità e dignità al lavoro".

Cinzia Gatti

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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E POE...SIA!
Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
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Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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