Economia e lavoro | 02 maggio 2024, 10:51

I vantaggi e gli svantaggi della delocalizzazione, secondo Dr-Export

Conoscere pro e contro della delocalizzazione aziendale può fare la differenza tra successo e insuccesso

I vantaggi e gli svantaggi della delocalizzazione, secondo Dr-Export

Non serve essere degli esperti in internazionalizzazione per sapere cosa si intende con il termine delocalizzazione: si parla infatti del trasferimento parziale o totale del processo produttivo di un’azienda in un’area geografica diversa. Ecco che allora un’azienda manifatturiera può decidere di spostare all’estero una parte della propria produzione, mantenendo il resto nella sede “storica”; o può scegliere di spostare l’intera produzione all’estero, mirando a un solo Paese o distribuendo i vari processi in più Paesi, sfruttando di volta in volta le condizioni migliori tra quelle individuabili. Come anticipato, il concetto di delocalizzazione aziendale è, perlomeno superficialmente, abbastanza intuitivo: non tutti però conoscono pro e contro di questa decisione. Eccoli spiegati da Dr-Export, il pool di professionisti specializzato nei servizi di internazionalizzazione d’impresa, dalla ricerca di finanziamenti a fondo perduto per lo sbarco sui mercati esteri fino per l’appunto al supporto della delocalizzazione.

I vantaggi della delocalizzazione dell’azienda

I vantaggi del delocalizzare la produzione di un’azienda sono tanti e variegati. Si parte, ovviamente, dal beneficio di muoversi verso un’area geografica che permette all’azienda di ridurre in modo concreto i propri costi operativi. A diminuire significativamente può essere prima di tutto il costo della manodopera, ma non è l’unico. All’estero è infatti possibile godere molto spesso di prezzi inferiori per l’acquisto delle materie prime necessarie per la produzione, così come sono spesso inferiori i prezzi per l’energia e per l’affitto o l’acquisto di spazi produttivi. Non va inoltre dimenticato che delocalizzare l’azienda vuol dire anche andare incontro a tasse minori; dal punto di vista fiscale va poi aggiunto il fatto che alcuni Paesi, per stimolare gli investimenti dall’estero, hanno messo a punto agevolazioni e inventivi fiscali rivolti proprio alle aziende che decidono di avviare delle attività produttive entro i loro confini.

Questi sono i principali vantaggi della delocalizzazione, ma non sono gli unici. Dr-Export parla dei benefici della diversificazione geografica, senza puntare tutto su un unico Paese; della maggiore facilità di accesso a nuovi mercati, nonché talvolta della presenza di strutture particolarmente adatte per la propria produzione.

Gli svantaggi della delocalizzazione aziendale

La delocalizzazione delle aziende, come del resto qualsiasi passaggio evolutivo dei business, può presentare anche degli svantaggi. Il principale svantaggio individuato dai consulenti di Dr-Export può essere rappresentato dall’interruzione del ciclo produttivo, per via delle esigenze logistiche di spostamento; sempre in Dr-Export, però, sottolineano che con la giusta organizzazione è possibile mantenere operativa la precedente sede produttiva fino alla completa transizione, così da non interrompere l’attività. Sono poi da mettere in conto le spese di trasloco, le quali però possono essere ammortizzate piuttosto velocemente, grazie ai vantaggi economici e fiscali visti sopra.

Si capisce quindi che, a patto di mettere in campo una strategia attenta, e di scegliere l’area di destinazione più adatta, la delocalizzazione aziendale può risultare estremamente vantaggiosa: per questo poter contare sulla consulenza di esperti di internazionalizzazione come quelli di Dr-Export dovrebbe essere un presupposto fondamentale per effettuare un passaggio di questo tipo.

Richy Garino

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