Cronaca | 02 maggio 2024, 11:53

Sabato l’ultimo saluto a Gisella Costabel: pungolo intellettuale delle donne della Val Pellice

A Milano fu tra i fondatori del Cad (Centro aiuto drogati) e attiva nell’assistenza ai migranti. Trasferita nel paese d’origine della sua famiglia non risparmiò le sue forze

Gisella Costabel

Gisella Costabel

La sua forza e il suo temperamento deciso hanno fatto la differenza ovunque la vita l’ha portata ad operare: da Milano alla Gran Bretagna. Fino a lasciare un segno indelebile in chi l’ha conosciuta anche a Torre Pellice, dove ha origine la sua famiglia, e dove aveva voluto tornare ad abitare. Gisella Costabel, uno dei primi membri della Commissione sinodale della diaconia (Csd), animatrice dell’Unione femminile e una delle fondatrici del Coordinamento donne Val Pellice è scomparsa giovedì 25 aprile, dopo una lunga malattia, mentre in vallata si festeggiava la Liberazione. “Quella è stata la sua ‘liberazione’: purtroppo infatti la salute negli ultimi anni non l’ha sostenuta e il male l’ha stroncata proprio in quella giornata” racconta commosso il marito Dino Giordani. Assieme a lui, anche le donne della Val Pellice perdono un pilastro importante della loro attività: “Siamo in stato ‘confusionale’ – ammette Rita Sperone che fa parte del Coordinamento nato nel 2009 –. Lei infatti era l’archivista di tutta la nostra documentazione e lo faceva perfettamente mettendo a frutto la sua precisione e la sua sistematicità”. Ma era anche un continuo pungolo intellettuale: “Ci spingeva a ragionare, a leggere a considerare l’evoluzione del femminismo nel tempo” ricorda Sperone.

Il nonno Matteo e la zia Margherita

Costabel di evoluzioni sociali ne aveva osservate tante e di alcune era stata anche protagonista. Nacque a Milano nel 1941 in piena seconda guerra mondiale. “Trascorse i primi anni sulle rive del Lago di Como dove la sua famiglia sfollò per sfuggire ai bombardamenti alleati – racconta Giordani –. Gisella ricordava spesso lo stupore che la colpiva davanti alle case bombardate che mostravano l’interno degli appartamenti, spesso ancora parzialmente arredate e, magari, con un giocattolo esposto alle intemperie”.

Nella sua infanzia però c’erano anche le estati a Torre Pellice nella casa del nonno Matteo Costabel nella seconda metà dell’Ottocento segretario dei Comuni di Torre Pellice ed Angrogna. Ma forse è una zia ad aver rappresentato per lei un modello di emancipazione femminile: “L’unica figlia di Matteo e Nancy Bonjour, Margherita, all’inizio del Novecento andò all’estero come ragazza alla pari e quando tornò venne assunta come istitutrice in casa Savoia in virtù della sua conoscenza profonda delle lingue straniere”.

Così dopo le scuole a Milano, dove nella sua classe era l’unica – in quanto valdese – ad essere esentata dall’ora di religione, all’età di vent’anni partì anche lei ‘alla pari’ per la Gran Bretagna. Lì, frequentando la scuola serale, conobbe alcune ragazze di Torre Pellice che stavano vivendo la sua stessa esperienza.

Dalla delusione allimpegno

Il lavoro poi la portò nuovamente a viaggiare: “Fece carriera come segretaria all’interno di un’azienda, fintanto che venne incaricata di avviare e rendere operativa una succursale in Scozia, selezionando e assumendo i dipendenti. Ma, una volta avviata, la succursale venne affidata ad un collega maschio” rivela Giordani.

Questa delusione la convinse a cambiare lavoro: “Si iscrisse alla facoltà di psicologia a Padova e, in seguito, quella fu la sua professione, sempre orientata all’aiuto e al sostegno delle persone più fragili”. A Milano Costabel fu tra i fondatori del Cad (Centro aiuto drogati), un’organizzazione antesignana dei Sert.

Proprio in città, negli anni Novanta, conobbe quello che sarebbe poi diventato suo marito e compagno nell’impegno sociale. Incontrò Giordani, allora vedovo, perché entrambi erano impegnati nell’assistenza degli immigrati in un centro creato dalle chiese evangeliche come conseguenza al fenomeno migratorio che giunse dall’Albania a partire dal 1991. Lui battista, lei valdese, il loro legame coinvolse anche la figlia di Giordani, Paola, che venne successivamente adottata da Costabel. Sposatisi nel 1995 i due di trasferirono pochi anni dopo a Torre Pellice, dove avevano restaurato la casa dei nonni. Costabel però seguiva ancora alcuni pazienti a Milano e almeno un giorno a settimana si spostava in città.

Csd, Unione femminile e Coordinamento donne

In paese, fin dalla sua fondazione, fu membro della Commissione sinodale della Diaconia e poi si impegnò nell’Unione femminile di Torre Pellice. Fu quindi l’anima ‘valdese’ alla nascita del Coordinamento donne Val Pellice, per cui nel 2017 allestì la mostra ‘Donne premio Nobel per la Pace’ insieme a Donatella Gay e Toty Rochat. Non risparmiò le sue forze nemmeno per i temi ambientali: “Fu socia de ‘il Riuso’ e tra i promotori della ‘Rete Valpellice Sostenibile’, che avrebbe dovuto coordinare le attività dell’associazionismo di Valle, ma che purtroppo si è sciolta a causa della pandemia” aggiunge Giordani.

Sabato 4 maggio, Gisella Costabel, verrà ricordata da parenti e amici al tempio valdese di Torre Pellice a partire dalle 14,30.

Elisa Rollino

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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