Cultura e spettacoli | 29 aprile 2025, 13:43

Al Mef, la riscoperta di un grande fotografo francese del Novecento Gérard Rondeau

Dal 1° maggio al 29 giugno

Al Mef, la riscoperta di un grande fotografo francese del Novecento Gérard Rondeau

Fino al 29 giugno, il Mef ospita una grande retrospettiva sul fotografo francese Gérard Rondeau (Châlons-sur-Marne 10 aprile 1953 - 13 settembre 2016). Nato in una famiglia di insegnati, studia a Reims e poi, dal 1974 al 1976, dirige l’Alliance Française a Kandy (Sri Lanka).
La scoperta del libro Sull’URSS di Henri Cartier-Bresson nella biblioteca dell’Alliance sarà una rivelazione e, tornato nella Champagne, si dedica in modo continuativo alla fotografia
per diventare poi un collaboratore fisso per oltre vent’anni di «Le Monde».

Per questa testata ha realizzando una vastissima collezione di ritratti di pittori e scrittori contemporanei con cui si lega di indissolubili amicizie. Fotografa il pittore Paul Rebeyrolle
in azione e viaggia con lo scrittore Yves Gibeau sui campi di battaglia della prima guerra mondiale. Con lo scrittore Bernard Frank fa il punto sulle strade della sua vita e risale la
Marna con Jean-Paul Kauffmann.
Viaggiatore instancabile, Gérard Rondeau attraversa il mondo ma resta profondamente legato alla sua regione natale, la Champagne, dove ha scelto di vivere, osservando con
uno sguardo nuovo i paesaggi e le persone che la caratterizzano. Riscopre i tesori nascosti della cattedrale di Reims, per vent’anni esplora il dietro le quinte dei musei, racconta la vita a Sarajevo durante l’assedio, realizza un ritratto del Marocco contemporaneo in un dialogo fuori dal tempo con i dipinti e i disegni di Delacroix e descrive il lato nascosto del
Tour de France. Per quindici anni ha accompagnato le missioni dei Medici del Mondo.
Dalle Gallerie Nazionali del Grand Palais di Parigi alla Galleria Nazionale di Jakarta, dalla Maison Européenne de la Photographie di Parigi al Festival de la Luz di Buenos Aires,
dal Musée de l’Elysée di Losanna al Martin-Gropius-Bau di Berlino, Gérard Rondeau ha presentato numerose mostre personali. A Istanbul, New York, Sarajevo, Roma, inventa serie particolari per esporre in modo creatvo e innovativo le sue opere.

Gérard Rondeau viaggia in un mondo in bianco e nero, percorre infiniti sentieri, cerca la traccia di passi dimenticati, gioca con le parole, le ombre e i silenzi, assembla storie e ricostruisce mondi sofferenti.

 

redazione

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

Nuove Note
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