Economia e lavoro | 01 maggio 2025, 18:06

In Piemonte colf e badanti sono il 3,1% della forza lavoro: il 40% arriva dall'Est Europa

I dati del report promosso dall'Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico

Immagine di repertorio

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I lavoratori domestici regolari in Piemonte sono 63.480, 7,6% in meno rispetto allo scorso anno. Nella nostra regione, la tipologia di lavoro colf continua ad avere un’incidenza maggiore, del 50,5%, rispetto alle badanti (49,5%, dati INPS). Anche i datori di lavoro (67.996) registrano una flessione rispetto al 2022 (-6,1%). Il 3,1% della popolazione totale del Piemonte è coinvolto nel lavoro domestico. Dati che emergono dal 6° rapporto annuale sul lavoro domestico promosso da DOMINA, Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico.

Caratteristiche dei lavoratori domestici

Le principali aree geografiche di provenienza dei lavoratori domestici sono l’Est Europa (40,8%) e l’Italia (32,4%). L’età media dei lavoratori domestici registrata in Piemonte è di 50,8 anni; inoltre, è significativa la prevalenza femminile nel settore (92,4%). Considerando invece le settimane lavorate, il 52,1% dei lavoratori dichiara di lavorare meno di 50 settimane.

Spesa delle famiglie e impatto economico

I datori di lavoro hanno mediamente 66,5 anni e si registra una prevalenza di donne (57,3%). Il 20,4% dei lavoratori convive con il datore di lavoro. Bassa la presenza di datori di lavoro con cittadinanza straniera (3,9%). Nel complesso, durante il 2023 le famiglie piemontesi hanno speso 609 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici (stipendio, contributi, TFR). Il valore aggiunto equivale a circa 1,2 miliardi di euro, lo 0,9% del v.a. regionale.

Distribuzione territoriale ed incentivi

A livello provinciale, Torino è il centro principale, dove si concentrano il 62,2% delle colf e il 55,8% delle badanti. Anche in termini relativi il capoluogo registra valori più alti della media: 9,1 colf ogni 1.000 abitanti (contro una media regionale di 7,5) e 9,1 badanti ogni 100 anziani con più di 79 anni (contro 8,4 di media regionale). La Regione Piemonte offre contributi economici per favorire la permanenza di anziani non autosufficienti presso il proprio domicilio. Nel caso di inserimento nelle RSA, l’ASL di competenza prende in carico il 50% della spesa. Per promuovere l’autonomia degli anziani e dei disabili, la Regione eroga una tessera per viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici. Infine, la regione eroga il Buono Residenzialità e il Buono Domiciliarità.

Aspettative demografiche

Le prospettive demografiche rivelano che nel 2050 la popolazione con almeno 80 anni avrà un’incidenza del 14% (547 mila) sulla popolazione totale in Piemonte, con una variazione 2023/2050 del +46%. Per quanto riguarda invece la popolazione tra gli 0 e i 14 anni, la variazione 2023/2050 è del -13,1% e si prevede un’incidenza del 11,1%.

Tratti distintivi del Piemonte: “domestici stabili ma sconosciuti”:

Bassa presenza di parenti/coniugi come lavoratori domestici, solo lo 0,9% ha un legame di parentela con l’assistito.

Massimo De Marzi

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