Scarpe, giubbotti, maglioni. Contraffatti ma spacciati dai venditori per originali. A due mesi dallo sgombero, riesplode la polemica per il ritorno in pompa magna del suk abusivo di largo Giulio Cesare (nel quartiere Barriera di Milano).
Il ritorno degli abusivi
Di giorno, ma anche di sera, questo piccolo angolo di periferia si trasforma in un mercatino improvvisato. Sotto gli occhi di tutti, tra marciapiedi affollati e fermate della linea 4 del Gtt, si fa largo un suk abusivo fatto di teli bianchi e merce contraffatta. Nascosta solo dalle transenne. Peccato che dall'alto, dai balconi, i residenti riescano a vedere (e filmare) tutto. Tutto intorno un capannello di persone che non passa certo inosservato.
"Bastano pochi euro"
"Gli articoli sono tutti taroccati, ma venduti come autentici. Il prezzo? Trattabile, ma spesso bastano 20 euro - in contanti, naturalmente - per portarsi a casa un “marchio” falso" racconta un cittadino. A gestire il commercio abusivo sono principalmente venditori extracomunitari, che si posizionano nelle piazzole, nei pressi di negozi, bar e vetrine, cercando di intercettare passanti e giovani clienti con offerte lampo.
"È tutto sotto gli occhi di tutti, ma nessuno fa nulla" denuncia un residente stanco della situazione. Un’assenza di controllo che lascia interdetti anche i rappresentanti istituzionali: "Continuano a vendere indisturbati – accusa il consigliere comunale di Forza Italia, Domenico Garcea -, e non c’è segnalazione che tenga. È l'amministrazione resta inerte davanti a questo scempio. La vetrina di un territorio lasciato al totale degrado!".
La scena si ripete puntuale anche di sera. Poi, al calar del sole, scatta il rituale della ritirata: si impacchetta tutto e si scompare nella notte. Ma è solo un arrivederci: il giorno dopo, il mercato parallelo ricomincia, come se nulla fosse.