Camille Claudel e Lucia Saltarin. Due donne. Due figure che incarnano la Collegno Fòl Fest 2025. E’ il femminile il tema su cui la IV edizione della festa dedicata alla salute delle menti ripropone, con forza, i temi dell’inclusione e della cittadinanza, da sabato 7 a domenica 15 giugno.
L’evento diffuso si sviluppa in più sedi, nel parco della Certosa Reale di Collegno, ex manicomio più grande d’Italia, in cui la follia oggi non è più stigma, ma arte, talento, cultura, scienza. Finalmente riconosciute come persone, senza altra etichetta o marchio, Camille e Lucia sono il simbolo dell’oppressione, della negazione dell’identità e del genio. Il desiderio della Collegno Fòl Fest è restituire voce e presenza a queste figure femminili che hanno attraversato la fragilità.
Nella mattina di oggi, martedì 13 maggio, all'Orto che Cura è stata presentata la IV edizione della Collegno Fòl Fest. Questa la dichiarazione del sindaco di Collegno Matteo Cavallone: "La nostra città ha una storia profondamente legata alla malattia mentale, e i luoghi dove si svolge la Collegno Fol Fest rappresentano un passato complesso e turbolento del Manicomio cittadino. Un luogo che ha vissuto momenti bui, ma che oggi si trasforma in un simbolo di accoglienza e riflessione. In questo contesto, il Festival non è solo un evento, ma una vera e propria comunità di voci che si uniscono per combattere lo stigma associato al disagio mentale. Il claim di quest’anno, 'Quando cantavo dov’eri tu?', invita tutti noi a riflettere su chi è rimasto inascoltato e a dare visibilità a coloro che hanno affrontato l’emarginazione e la solitudine, con un focus che quest’anno si concentra sul femminile, superando stereotipi e immagini di una donna che quando varca i confini prestabiliti è pazza, strana, difficile. La nostra società ha un urgente bisogno di ascolto e di empatia, e la Lectio Magistralis del dottor Massimo Recalcati sarà un’ulteriore occasione per approfondire le sfide del disagio giovanile. La Collegno Fòl Fest è insomma un processo condiviso che ogni anno celebra la bellezza della complessità umana. Speriamo che questi momenti di incontro animino i luoghi e le persone della nostra città, promuovendo una cultura dell’accoglienza e del confronto che possa realmente fare la differenza".
Quando cantavo dov’eri tu? Il claim di quest’anno, è un verso di una poesia di Lucia Saltarin e sua è la rima del fumo che sale, nell’immagine di copertina, sprigionato dalla pipa del profilo bifronte. Nata nel 1944, in provincia di Rovigo, poetessa e pittrice Lucia è rimasta 17 anni nel manicomio di Collegno. Su di lei pesa una famiglia rigorosamente religiosa, che vorrebbe destinare le figlie alla vita monacale. Il suo rifiuto, i sensi di colpa, le allucinazioni e i deliri religiosi, la tengono sospesa tra essere diavolo o madonna e la portano a vari tentativi di suicidio.
Camille Claudel, artista nasce nel 1864 nel nord della Francia, scultrice di talento, fiera, indipendente, ma per molto tempo ricordata solo come sorella del poeta Paul nonché allieva e amante dello scultore Auguste Rodin. E’ internata nel 1913 per volere della madre e “dimenticata” in manicomio da una famiglia arida, trascurata anche dal fratello amato, lasciata morire in reclusione, nel 1943, e sepolta in una fossa comune. Condannata all’internamento, contro il parere dei medici, paga forse l’emotività, o l’inganno di Rodin, che le promette il matrimonio e sposa un’altra, forse la cultura gretta e maschilista, che le nega lo status di artista e la libertà, e l’anaffettività della madre.
Muore nel manicomio di Montfavet, senza che nessuno abbia raccolto il suo desiderio di tornare a casa o, almeno, essere trasferita altrove, né che abbia considerato l’allarme del direttore dell’ospedale psichiatrico, sul declino delle sue condizioni. Riscoperta e rivalutata come artista straordinaria, a parlare di lei ci lascia le sue opere, esposte nel Museo che le è stato dedicato nel 2017 a Nogent-sur-Seine.