Chiude ancora il Sacrario dei Caduti nella Prima Guerra Mondiale. O meglio, non ha quasi mai riaperto. L'ossario situato sotto la Chiesa della Gran Madre era stato preso in carico lo scorso anno da AFC, il servizio comunale che gestisce i cimiteri e che, dopo aver risistemato i locali, lo aveva riaperto al pubblico i sabati e le domeniche a partire da novembre grazie ai volontari delle Associazioni militari di Assoarma Torino. A fine anno, però, il Ministero della Difesa ha deciso di ristrutturarlo più a fondo, chiudendo nuovamente il Sacrario e rimandando l'apertura che ospita più di 3800 caduti durante la Grande Guerra.
A rivelarlo è stato il presidente di AFC Andrea Araldi, durante la commissione bilancio e servizi pubblici locali del Consiglio Comunale. Prima dell'ingresso di AFC nella gestione dell'ossario, il monumento veniva aperto al pubblico molto raramente, soltanto in occasioni speciali. Per l'assegnazione della custodia a AFC, il Ministero aveva versato al Comune di Torino 8000 euro, da utilizzare per questo servizio.
Un'opera che risale al 1932 (e a Mussolini)
La cripta sotterranea per accogliere i caduti della Grande Guerra è stata realizzata nel 1932 dall’architetto Giovanni Ricci. I 3851 militari presenti erano sepolti al Cimitero Monumentale e vennero portati dal cimitero all’Ossario il 27 giugno del 1932, con una solenne cerimonia. Un corteo attraversò tutto il centro cittadino con i resti, avvolti nella bandiera tricolore, portati da 40 autocarri. Il 25 ottobre del 1932 fu lo stesso Mussolini a inaugurare il Sacrario.
Sala del Commiato a cimitero Parco
Un'altra novità nell'ambito dei servizi cimiteriali riguarda l'apertura di una sala del commiato presso il Cimitero Parco, il primo spazio pubblico di questo tipo. Il nuovo spazio, ultimato, potrà officiare esclusivamente riti di commiato a feretro chiuso prima della sepoltura, di qualsiasi tipo di rito religioso o civile, ed è fornito di un impianto audio e video per poter ricordare chi non c’è più con un brano musicale, un filmato o delle foto.
In tal senso, è di ieri l'interpellanza del vicepresidente vicario del Consiglio Comunale Domenico Garcea (Forza Italia) sulla realizzazione di spazi idonei ai riti funebri della comunità cinese, in forte crescita in città. Al momento, Torino non offre nessun'area cimiteriale dedicata, richiesta - come riportato da Garcea - da parte di esponenti della comunità cinese torinese. ATC ha risposto di non aver mai ricevuto richieste da parte della comunità cinese ma di essere aperti a ogni proposta, anche partecipando a eventuali tavoli di lavoro organizzati dall'amministrazione.
Attualità | 13 maggio 2025, 18:21
L'infinita riapertura del Sacrario dei Caduti nella Grande Guerra: la ristrutturazione del Ministero dopo pochi mesi in mano ad AFC
L'ossario sotto la Gran Madre era stato riaperto fino a inizio anno nei fine settimana dal servizio comunale dei cimiteri. In arrivo al Cimitero Parco la prima sala del commiato pubblica di Torino
Giorgio Gatti
Giorgio Gatti nasce a Torino nel 1958 e inizia a fotografare giovanissimo. Le sue fotografie, un archivio di oltre 150.000 immagini, sono il frutto di oltre 40 anni di scatti che lo ha portato a lavorare a Milano, Londra, Berlino, New York e Parigi città che lo ha adottato per diversi anni.
Le sue immagini sono all’interno di svariate collezioni private.
Attualmente divide il suo lavoro tra Chieri e Parigi, città che lo ha adottato come curatore e storico della fotografia. Tutto il suo archivio è di proprietà esclusiva della Fine Art Images Gallery - Agenzia esclusiva della sua produzione.
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martedì 13 maggio