Attualità | 14 maggio 2025, 11:30

Le strisce pedonali finiscono contro un muretto: “Da 30 anni chiediamo uno scivolo”

Un incrocio delle polemiche a Santa Rita: “E’ assolutamente da rivedere”

L'incrocio delle polemiche a Santa Rita

L'incrocio delle polemiche a Santa Rita

L’attraversamento è storto e finisce persino contro un muretto. Nella città che vuole fare la guerra alle barriere architettoniche c’è un incrocio che da oltre 30 anni fa storcere il naso ai residenti del quartiere Santa Rita. Si trova in corso Agnelli angolo corso Sebastopoli (dove qualche giorno fa si è discusso del problema della svolta a sinistra), a due passi dal mercato oggetto di lavori di riqualificazione con fondi europei.

Grosso neo

Si tratta di un grosso neo di un incrocio dove - va detto - gli attraversamenti per disabili e carrozzine sono presenti. “Le strisce pedonali partono dall’angolo con corso Sebastopoli e finiscono contro una barriera di almeno dieci centimetri - denuncia il consigliere della Circoscrizione 2, Riccardo Prisco -. Non solo, anche creassimo lì un dislivello ci sarebbe da fare i conti con le cabine e le centraline dell'Iren che sul marciapiede rendono impossibile il passaggio ai pedoni”.

Scivolo spostato...

Ma non finisce qui. Perché uno scivolo per disabili c’è ma si trova spostato verso destra, nei pressi del chiosco edicola. In un punto morto dove nessuno attraversa, perché non ci sono le strisce pedonali e l’unica sicurezza è quella di essere investiti dalle auto in transito. “La segnaletica orizzontale e verticale - conclude Prisco -, andrebbe completamente rivista”. Per andare dall’altra parte della strada, verso piazzale Grande Torino, l’unica soluzione è fare il giro dell’oca. “Davvero un incrocio realizzato davvero male - aggiunge il consigliere del Movimento 5 Stelle della 2, Juri Bossuto -. Chi transita non sa bene che pesci prendere, bisognerebbe un attimino rivederlo”.

Philippe Versienti

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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