Eventi | 02 giugno 2025, 19:46

Il festival dell'Economia si conclude con il dialogo tra un ecomista ucraino e un russo-americano

Oltre 100 incontri, 300 ospiti, grande affluenza di pubblico, soprattutto di giovani. Il tema dell'ultimo incontro "“I giovani, l’Europa, le guerre”"

Il festival dell'Economia si conclude con il dialogo tra un ecomista ucraino e un russo-americano

Si è concluso lunedì 2 giugno il Festival Internazionale dell’Economia a cura di Editori Laterza, Collegio Carlo Alberto (CCA) – Torino Local Committee (TOLC), con la direzione scientifica di Tito Boeri. L’incontro conclusivo ha avuto come protagonisti l’economista ucraino Yuriy Gorodnichenko e l’economista russo-americano Oleg Itskhoki sul tema “I giovani, l’Europa, le guerre”.

Questa edizione, la quarta, dal titolo “Le nuove generazioni del mondo” si è sviluppata in oltre 100 incontri – tra cui un ciclo di appuntamenti cinematografici, workshop per giovani e giovanissimi e uno spettacolo teatrale – con 300 ospiti tra economisti, sociologi, statistici, demografi, scrittori e psicologi provenienti da tutto il mondo, chiamati a riflettere intorno a un sempre più evidente disagio giovanile. Il Festival, che ha richiamato a Torino anche moltissimi giovani e ha coinvolto 1500 studentesse e studenti, è stato dedicato proprio a loro, agli strumenti di cui possiamo dotarli e alle sfide che sono chiamati ad affrontare in un momento storico caratterizzato da crisi demografica, migrazioni, salti tecnologici, crisi climatica, trasformazioni nel mercato del lavoro e dell’organizzazione della vita famigliare, instabilità degli scenari internazionali. Un futuro che – da quanto è emerso – richiede ai giovani creatività, istruzione permanente, e una partecipazione politica attiva e sempre più consapevole per definire nuovi paradigmi di crescita, che siano davvero a loro favore.

In apertura dell’incontro conclusivo Tito Boeri ha letto il ricordo inviato da Mario Draghi in memoria di Stanley Fischer, governatore della Banca d’Israele e vicepresidente della Fed, scomparso il 31 maggio scorso:

Grande economista, grandissimo insegnante, formidabile banchiere centrale, Stan Fischer ha lasciato un’impronta profonda su più generazioni di studiosi e di policy makers. Io ho avuto il privilegio di essere stato suo studente, suo amico, suo collega lungo un percorso che ha segnato la mia vita professionale e personale.

Stanley è stato parte centrale del dream team che insegnava in quegli anni l’economia all’ MIT. Di quella scuola aveva il pragmatismo della visione politica ed economica, l’integrità del pensiero, il rigore dell’analisi e la capacità di tradurre concetti complessi in insegnamenti chiari di cui spesso chiedeva l’applicazione a casi concreti di politica economica.  La sua dedizione agli studenti era leggendaria.  Per molti della mia generazione, Stanley è stato non solo un maestro, ma un punto di riferimento in cui conoscenza e linearità morale si univano in un’umanità spesso venata dall’umorismo.

La sua intelligenza era accompagnata da equilibrio, senso delle istituzioni, e una profonda comprensione dei problemi reali. Questo lo ha reso un policy-maker di eccezione: alla Banca Mondiale, alla Banca Centrale d’Israele, al Fondo Monetario Internazionale, e alla Federal Reserve ha portato competenza, visione ed esperienza.

Resta la sua eredità immensa che ha trasmesso non solo a tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo ma a tutti coloro che nel corso di più di sessant’anni hanno tratto ispirazione dalle sue opere.

Giorgio Barba Navaretti, Presidente del Collegio Carlo Alberto:

Giornate intense e ricche di idee e riflessioni in un mondo difficile e sempre più complesso per i sogni e i progetti delle nuove generazioni. Una partecipazione corale di moltissime persone che ringraziamo davvero di continuare a seguirci con passione. E infinite grazie a chi ha lavorato senza risparmiarsi e alle istituzioni e aziende che ci sostengono.

Tito Boeri, Direttore Scientifico del Festival Internazionale dell’Economia:

In un periodo in cui ogni giorno vengono erette nuove barriere alla mobilità delle persone, Torino ha ospitato una comunità internazionale di studiosi che hanno affrontato i problemi dei giovani, protagonisti di questa edizione del festival. Indicazioni molto importanti su come socializzare i costi per accudire i figli, garantire maggiori uguaglianze di opportunità, migliorare la qualità dell'istruzione a partire dalla valorizzazione del ruolo degli insegnanti. Un pubblico sempre molto attento che ha fatto domande molto stimolanti ai relatori.

Pietro Garibaldi, coordinatore del Torino Local Committee (TOLC):

Torino si è confermata luogo ideale per approfondire temi complessi che non hanno risposte semplici e univoche. L’appoggio al Festival Internazionale dell’Economia da parte di tutte le istituzioni certamente facilita la buona riuscita di un esercizio di apprendimento collettivo non banale. La partecipazione dei giovani e le loro domande sono la dimensione più affascinante di questa bella edizione.

Giuseppe Laterza, Presidente della casa editrice Laterza:

La grande partecipazione di giovani a una edizione del Festival Internazionale di economia a loro dedicata testimonia tutte le potenzialità della comunità della conoscenza che si è creata a Torino.

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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