Sanità | 14 giugno 2025, 12:07

Un anno di Sanità in Piemonte, tra Cup intelligente e nuove assunzioni: “A luglio altri 10 milioni per tagli alle liste d’attesa”

L’assessore Riboldi fa il punto dopo un anno di mandato: “Piano sociosanitario approvato entro l’estate”. Cirio: “La Sanità deve rimanere pubblica, come la scuola”

Un anno particolare, finalmente liberi dal fardello del Covid e della pandemia. “Possiamo ripensare la Sanità e rilanciare la progettazione del settore”. Così l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, sintetizza la missione che sta cercando di portare avanti da quando è stato nominato, esattamente 12 mesi fa. E i dossier sulla sua scrivania non mancano.

Prestazioni aggiuntive e Cup 

Tra i primi risultati, le 65mila persone in più che hanno potuto usufruire di prestazioni aggiuntive in orari nuovi contro le liste d’attesa. Sabati, domeniche e sere. “Da luglio investiremo altri 10 milioni in questo senso”, dice l’esponente della giunta Cirio. “Ma stiamo anche lavorando per ottimizzare le prescrizioni con caratteristiche di urgenza, per curare chi ha davvero bisogno e non chi pensa solo di averne”.

“Ma abbiamo anche dato forma a un nuovo Cup, rinnovando il contratto con l’accordo del commercio e ascolteranno chi chiama anche grazie all’uso dell’intelligenza artificiale”, dice Riboldi. “Rinnoveremo anche la app Piemonte In Salute, con sei bottoni e molto intuitiva, anche se rimarrà sempre la possibilità di usare il telefono”.

Tutto partirà dal primo gennaio del 2026.

Nuove assunzioni e Piano sanitario

Sul fronte del personale sanitario, “abbiamo realizzato quota +3600 assunzioni - dice Riboldi - e siamo riusciti ad aumentare il totale dei dipendenti della sanità. Dimostra che vogliamo investire sul settore. Solo dal 30 giugno 2023 sono entrati 312 medici in più e altre 854 professionalità”.

Anche tramite il nuovo Piano Socio Sanitario: “Abbiamo ascoltato già 300 persone e supereremo quota 400, per superare un’impostazione ormai ferma a 30 anni fa. Vogliamo approvarlo entro l’estate. E l’edilizia sanitaria ci sta dando soddisfazione: 11 ospedali nuovi, 4 rigenerazioni, 9 case di comunità, 30 ospedali di comunità molto molto altro ancora”.

Un pensiero anche alle IRCCS: “Vogliamo dare vita a 7 realtà pubbliche, uscendo da una bolla che ci vede indietro rispetto alle altre regioni del nord. E infestiamo sulla telemedicina, mentre a tutela dei nostri operatori vogliamo prevenire con braccialetti sos e telecamere intelligenti che riconoscono le situazioni di rischio e chiedono aiuto”.

La carenza di medici di territorio, invece, potrà trovare risposta nelle AFT, con strutture ad hoc ed equipe di lavoro di 30 medici, che prendono in carica almeno 20mila pazienti. “Tutto insieme, senza il rischio di lasciare pazienti scoperti per pensionamenti o maternità”.

Pesa per l’85% del bilancio della Regione

“Siamo a un anno esatto dall’insediamento del secondo mandato alla guida della Regione - dice il governatore del Piemonte, Alberto Cirio -. La Sanità rappresenta l’85% del nostro bilancio e ancora nei giorni scorsi abbiamo ribadito quanto sia importante la Sanità pubblica”.

Impossibile non parlare di referendum: “Abbiamo abrogato una norma senza spendere soldi in un referendum verso il quale eravamo tutti d’accordo”, dice Cirio.

Soldi pubblici per scuole e ospedali

“Finché riusciamo, ospedali e scuole li facciamo con soldi pubblici - prosegue - e solo quando pragmaticamente è utile possiamo pensare di rivolgerci al settore privato. Ma i nostri ragazzi e le le nostre persone le curiamo in strutture pubbliche”.

Gettonisti addio (un domani)

Arriviamo da tanti anni di disattenzione e disinvestimenti - prosegue il presidente Cirio - al di là di quello che sia il colore politico. Poi, dopo il Covid, c’è stata una presa di coscienza collettiva. Non è che i gettonisti ci siano simpatici, ma spesso sono l’ultima soluzione per garantire un servizio. Abbiamo per invertito la tendenza e li stiamo riducendo”.

Massimiliano Sciullo

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