Perso il ramo idrico, la riorganizzazione del gruppo pubblico Acea è diventata una necessità. La legge Madia impone dei limiti di operatività. Il management pensava a cercare un partner per superare l’ostacolo, ma i Comuni ora pare abbiano virato su una mossa all’interno della costellazione del gruppo Acea: spostare il cosiddetto ‘impiantone’ di corso della Costituzione a Pinerolo da Acea Pinerolese Industriale (Api) ad Acea Pinerolese Energia (Ape).
L’idea e i vantaggi
L’idea è stata lanciata in una recente riunione del Consorzio dei Comuni, ma dovrà essere approvata dall’Assemblea dei soci per diventare un’indicazione effettiva al consiglio di amministrazione di Api.
“Questa soluzione permette di riorganizzare in maniera coerente le attività di Acea – entra nel dettaglio Luca Salvai, sindaco di Pinerolo e socio di maggioranza relativa –. Da un lato ci sarebbero le attività a libero mercato come la vendita del gas e dell’energia e l’‘impiantone’. Dall’altra resterebbero gli affidamenti in house, come la raccolta rifiuti”. Con il termine ‘affidamenti in house’ si intendono quelli che una Pubblica Amministrazione fa a una sua società partecipata. Proprio Salvai è un fautore di questo percorso. E l’amministratore delegato Francesco Carcioffo che aveva lanciato un sondaggio sul mercato per uscire dall’impasse della Madia, spiega come questa soluzione permetterebbe al gruppo di non avere l’acqua alla gola e ragionare con calma sul suo futuro.
“La legge impone un limite del 20% di fatturato per le attività non in house e senza il ramo idrico non stiamo dentro questo paletto – argomenta Carcioffo –. Spostare l’impianto che tratta il materiale organico in Ape, farebbe rientrare Api nei limiti, perché questa società opera già sul libero mercato”.
Il futuro con o senza partner?
Tramonta quindi l’ipotesi di trovarsi un partner e costituire un’eventuale società nuova? “Prima attendiamo il mandato dei soci per esplorare come effettuare tecnica il trasferimento, scegliendo la soluzione migliore, poi si può valutare, senza più la fretta di prima, cosa fare” risponde Carcioffo.
Per Salvai si aprirebbe la questione della vendita di Ape, di cui si parla da tempo e che Pinerolo aveva già profilato più di due anni fa: “Si possono fare dei ragionamenti su come riorganizzare il gruppo. Io sono comunque dell’idea che la parte degli attuali affidamenti in house deve rimanere sotto il controllo dei Comuni”. Una risposta indiretta all’interessamento di Iren per il settore della raccolta rifiuti nel Pinerolese.
Intanto i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che da tempo battono sul tasto del rilancio e riorganizzazione di Acea, chiedono nuovamente che ogni scelta tenga conto del livello occupazionale attuale, garantisca investimenti e sviluppo sostenibile, in linea con le esigenze del territorio.