Politica | 04 luglio 2025, 13:56

Dalla fabbrica di Pralafera al dialogo con Rostropovič: l’eredità di Martina

Scomparso a 85 anni è stato uno dei protagonisti della vita politica del Torinese. La sua storia raccontata da chi l’ha conosciuto

La festa degli ottant’anni di Martina, con la targa consegnata dal Pd

La festa degli ottant’anni di Martina, con la targa consegnata dal Pd

Poteva chiacchierare in piemontese nelle case dei lusernesi durante le campagne elettorali, ma anche intrattenersi a tavola con il maestro Mstislav Leopol’dovič Rostropovič parlando di politica internazionale.

Queste erano alcune delle abilità di Celeste Martina, storico uomo politico della Val Pellice, scomparso di recente. Aveva da poco compiuto 85 anni e con lui se ne va un pezzo importante della memoria storica e politica del Pinerolese. Era stato un esponente della Democrazia cristiana poi era passato al Partito democratico, seguendo una vocazione condivisa con il fratello Benito, ex sindaco di Luserna San Giovanni, con cui nel 1965 requisì la fabbrica di Pralafera.

Le tracce della sua attività politica sul territorio gli sopravvivono in Val Pellice soprattutto a Luserna San Giovanni nell’area industriale, sviluppata con i finanziamenti che arrivarono grazie al suo attivismo, e agli impianti sportivi, alla cui realizzazione lavorò assieme al fratello. Gli sopravvivono anche i numerosi scritti dedicati alla storia locale e le poesie ispirate soprattutto dal passato.

Le radici di una autodidatta

Martina era un autodidatta della politica. Ultimo di sette figli, nacque all’ospedale di Luserna alta. Frequentò la scuola dei Gesuiti di Cuneo, in via Statuto, e presto aveva cominciato a fare politica: “A quindici anni mettevo in tasca le mie prime tessere: quelle della Democrazia cristiana e della Cisl. Tra i 16 e i 17 anni mi impegnavo per la prima campagna elettorale” raccontava lui stesso.

“Iniziò come sindacalista nella Cisl di cui conosceva il fondatore, Giulio Pastore. Conobbe poi Carlo Donat-Cattin e diventò un esponente di spicco della corrente della sinistra sociale della Dc” ricorda l’ex deputato Giorgio Merlo. Lui fu uno dei giovani democristiani su cui, negli anni Ottanta, Martina esercitò la sua influenza: “Non c’era un venerdì sera senza dibattito politico al Centro studi di Luserna San Giovanni che lui animava e aveva contribuito a fondare – racconta–. Era la sezione locale della Dc, ma anche un vero centro di formazione culturale”.

La sua vita politica si divideva tra il Pinerolese e Torino: negli anni settanta era stato assessore provinciale al bilancio e al personale, successivamente presidente del Consiglio della Val Pellice, ente sovra comunale che ha anticipato le Comunità montane, e poi del Comprensorio del Pinerolese.

A casa dei lusernesi a tavola con Rostropovič

Non sono pochi gli uomini politici piemontesi che, in questi giorni, ricordano con affetto Martina. Tra loro c’è l’ex deputato Pd Davide Gariglio che lo considera come un maestro: “Lo incontrai per la prima volta quando ero un ragazzo e lui un esponente di spicco della Dc. Quando nel 2005 mi candidai per la prima volta in Regione lo cercai, perché conoscevo il suo forte radicamento sul territorio” racconta.

Tra i suoi ricordi più cari c’è una cena memorabile con il musicista russo Rostropovič, il violoncellista celebre per aver improvvisato un concerto davanti al muro di Berlino mentre, nel 1989, veniva abbattuto: “Era il 2005, Rostropovič tenne una master class a Pracatinat, negli anni in cui Celeste ne fu presidente – ripesca nella memoria Gariglio –. Parlammo di tutto: dalla sua amicizia con il premio Nobel Aleksandr Solženicyn, con cui condivideva l’avversità al regime sovietico, al viaggio in jet da Parigi a Berlino per arrivare in tempo ad improvvisare un concerto mentre il muro veniva abbattuto”.

Ma non sono mancati momenti difficili come un periodo in carcere.

Pierina, Pralafera e il bilancio

Con la sua scomparsa si chiude l’epoca politica della famiglia Martina, iniziata con la zia Pierina storica maestra e sindaco di Lusernetta: “Proprio in quel paese Celeste fu consigliere comunale dal 1975 al 1985 e successivamente assessore al bilancio di Luserna San Giovanni con me dal 2004 al 2014. Si occupò dei conti del Comune in anni difficili come quelli di inizio Duemila” riepiloga l’ex sindaco Livio Bruera. La sua azione riguardò anche il settore tessile: “Con la crisi di Pralafera, nel 1965, la situazione in valle era drammatica. Tanto che l’allora sindaco di Luserna San Giovanni gettò la spugna: lui con suo fratello Benito, allora vice sindaco, presero in mano la situazione schierandosi dalla parte della cittadinanza, requisendo la fabbrica, attirando quindi l’attenzione nazionale sul problema” ricorda Bruera.

Anche l’attuale primo cittadino lusernese lusernese Duilio Canale ne ricorda la centralità: “Dopo Giorgio Cotta Morandini e Piercarlo Longo, la Valle perde un’altra figura politica di riferimento. Figura di riferimento per tutta la provincia di Torino”.

Storia, visione e poesia

Che si trattasse di comporre versi in rima sul paese o di far quadrare le cifre del bilancio, Martina non si tirava indietro. “Luserna cara, dolce mio paese” così chiudeva una delle numerose poesie che ha dedicato al Comune di più grande della valle. Con i versi evocava atmosfere d’altri tempi come nella ‘Veja Luserna, l’Ultim panaté’ che la panetteria Ravera ha stampato sui sacchetti di carta destinati ai clienti. Ma anche episodi che scaldavano le discussioni pubbliche o politiche: come le poesie composte a fine anni Novanta contro l’installazione di un ripetitore di telefonia mobile a Luserna. Prolifica poi la sua produzione di testi storici dedicati al paese come ‘Luserna attraverso i tempi’ e alle sue istituzioni, ad esempio alla Pro Senectute: “Aveva una memoria storica impareggiabile unita a una visione del futuro del territorio. Sapeva essere innovativo rispetto a politici più giovani di lui e nonostante la malattia ha sempre continuato ad avere progetti anche nei momenti in cui era più debilitato e debole” sottolinea Andrea Martina, segretario del circolo Pd lusernese, di cui fu uno dei fondatori.

“Fino ad allora per me una figura quasi mitologica perché veniva indicato da tutti come il politico di eccellenza del nostro territorio. Poi, grazie alla frequentazione del circolo sviluppammo un rapporto più personale di dialogo e confronto” rivela.

Tra gli ultimi momenti spensierati assieme c’è la festa per i suoi ottanta anni posticipata a causa della pandemia a giugno nel 2022 poco prima che la malattia lo colpisse. In quell’occasione il circolo Pd gli consegnò una targa per riconoscere il suo impegno.

L’ultimo messaggio: ‘Luserna Avanti’

L’ultima sfida è stata la candidatura a sindaco alle elezioni comunali del 2024 con la lista ‘Luserna Avanti’ nata per lo più in quello che aveva eletto come il suo quartier generale: il bar Elda in via Primo Maggio, che porta il nome della titolare Elda Bessone: “Quello della campagna elettorale per lui fu un periodo di euforia: nell’attività politica lui si trovava a suo agio” testimonia Bessone. Lo si poteva incontrare quotidianamente al tavolo del bar con le borse e la testa pieni di progetti editoriali e politici: “Con i clienti era come un ‘nonnino’ faceva chiacchierare tutti e ne approfittava per raccontare qualcosa del paese”.

Elisa Rollino

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