Attualità | 27 luglio 2025, 08:00

Sulla chiusura notturna del Giardino Madre Teresa ognuno va per sé. Ma cosa chiedono i cittadini?

I "sì" e i "no" delle forze politiche della Circoscrizione 7 non seguono le logiche di maggioranza e opposizione. Favorevoli e contrari, ciascuno per i propri motivi, da destra a sinistra

Sulla chiusura notturna del Giardino Madre Teresa ognuno va per sé. Ma cosa chiedono i cittadini?

Chiusura sì, chiusura no canterebbero Elio e le Storie Tese parlando del Giardino Madre Teresa di Calcutta. Le opinioni sulla possibilità di chiudere di notte l'area giochi situata tra corso Vercelli e corso Giulio Cesare, spesso luogo di episodi di disordine e degrado, sono trasversali tra destra e sinistra, tra maggioranza e opposizione.

Favorevole alla chiusura è innanzitutto il PD del presidente Luca Deri, seguito da Moderati, Torino Domani, Lista Civica per Torino e Gruppo misto di maggioranza. La possibilità è messa nero su bianco dall'ordine del giorno approvato in consiglio lo scorso 21 luglio che, in caso il progetto "L’Intreccio: Tessere Legami, Rafforzare Comunità, Coltivare Prossimità" in atto sul Giardino non porti i risultati sperati, propone di prendere in considerazione l'istituzione di un Patto di Collaborazione, come avvenuto per il Giardino Pellegrino di Borgo Dora. Lì l'area è presa in carico da un gruppo di cittadini che la chiude nelle ore notturne, per sottrarre i giochi a possibili atti di vandalismo.

Ma, ricorda il presidente Deri, in quel caso la chiusura notturna non era stata la prima soluzione. "Dopo due mesi - ha sottolineato - i residenti hanno chiesto un incontro e spinto per la chiusura notturna, è stato un percorso partecipato. Anche in via Masserano abbiamo ricevuto una lettera dalla scuola e dai residenti perché trovavano il giardino sporco e adesso col patto di collaborazione lo aprono e lo chiudono loro".

Contraria Sinistra Ecologista

All'interno della maggioranza è invece contrario il gruppo di Sinistra Ecologista, che ha votato contro il documento. "Con la convinzione - ha commentato la consigliera Ilaria Genovese - che la politica locale debba avere il coraggio di affrontare i problemi, non di nasconderli dietro a un cancello. Chiudere un giardino significa arrendersi di fronte alla complessità sociale, spostando altrove i problemi invece di affrontarli, cercando soluzioni solo agli effetti e non alle cause. Significa rispondere con divieti là dove servono educazione di strada, prossimità, presidi sociali e non riconoscere il valore dei percorsi di coprogettazione. La notte non è un non-tempo, non è il vuoto urbano tra un giorno e l’altro: non va repressa ma governata. Si tratta non di chiudere ma di lasciare aperto con intelligenza, accompagnando, presidiando, progettando".

Per Torino Domani: "misura di protezione, non esclusione"

Di visione opposta, invece, Torino Domani, che sostiene che la chiusura notturna e il progetto "L'Intreccio", che dà vita al parco di giorno, non siano affatto in contrasto tra loro. "Sono due azioni che possono convivere e rafforzarsi - ha affermato Giorgio Giardina, consigliere di Torino Domani e presidente dell'associazione - Un parco tutelato di notte può essere ancora più vivo di giorno, il problema non è chiuderlo qualche ora ma non saperlo aprire bene. Chi dice che la chiusura notturna è una risposta securitaria dimentica che non ci può essere inclusione senza regolazione, e che la marginalità si affronta con strumenti seri, strutturati, spesso fuori dal parco e non dentro. Le politiche sociali si fanno nei centri di accoglienza, nei progetti educativi, nei dormitori e nei servizi di prossimità. Non si costruisce convivenza lasciando che uno spazio pubblico diventi il ricettacolo della marginalità senza tutele. Quando le famiglie smettono di portare i figli al parco perché si sentono insicure, quando i residenti chiedono da mesi un segnale di attenzione, non si può rispondere con slogan. Chiudere temporaneamente un giardino significa prendersi cura, non allontanare i fragili. È una misura di protezione, non di esclusione. La co-progettazione non viene umiliata da una cancellata notturna. Viene umiliata dall'inerzia".

Fratelli d'Italia: "Chiusura è un fallimento" 

Passando alla minoranza, è contrario alla chiusura anche il gruppo di Fratelli d'Italia, ma per motivi diversi - ovviamente - da Sinistra Ecologista. In questo caso, come ripetuto da Patrizia Alessi, "la chiusura sarebbe un fallimento della Città". Secondo la consigliera è un errore pensare alla chiusura notturna quando è la gestione diurna che causa i maggiori problemi: spaccio, risse, vendita e consumo di alcolici e di sostanze, cani che danno problemi. "Sono giardini grandi, non è lo stesso che col Pellegrino, sarebbe come chiudere un parco - dice -. È un passaggio tra due corsi, le persone ci transitano. È vero che le persone ci dormono ma lo fanno anche di giorno, il problema è più ampio. Chiediamo di gestire il Giardino e non di chiuderlo. Finora di progetti ce ne sono stati tanti e non hanno dato risultati. Noi avevamo proposto il daspo urbano, il divieto di vendita di alcolici, un bagno pubblico: tutto bocciato dalla maggioranza. Se vogliamo fare una provocazione chiudiamo tutto per 3 mesi per 24 ore al giorno".

I Cinque Stelle rivendicano risultati Appendino

Il consigliere Francesco Lauria, del Movimento 5 Stelle, rivendica invece i risultati ottenuti dalla giunta Appendino a cui dà il merito di aver fatto tornare in vita e restituito alla cittadinanza il Giardino Madre Teresa. Non per questo, però, ignora le criticità di oggi: "Chi oggi critica e propaganda misure semplicistiche e di chiusura non ricorda, forse, che Madre Teresa era degrado solo qualche anno fa. Oggi invece dobbiamo lavorare per cercare di risolvere i problemi che ancora ci sono e che evidentemente non sono stati affrontati nella giusta direzione. Non possiamo pensare che basti un intervento: serve ascoltare chi vive lì ogni giorno, coinvolgere i residenti, i comitati, le associazioni, le scuole. Serve una comunità che progetta e che costruisce insieme. Non basta erogare fondi senza una visione a lungo termine con la cittadinanza che quei luoghi li vive tutti i giorni".

Ma cosa pensano i cittadini?

Non è infatti ancora chiaro se la maggioranza dei residenti preferisca una chiusura notturna o meno. La Lega ha portato in consiglio la richiesta di chiusura notturna mossa da alcuni cittadini con una raccolta firme, ma l'ordine del giorno è stato bocciato. "Nonostante le numerose firme raccolte dai residenti e le richieste di un confronto pubblico - ha commentato la consigliera Daniela Rodia - la maggioranza ha bocciato senza motivazioni valide il documento presentato a giugno, che chiedeva una posizione chiara sulla possibilità di chiudere il giardino in orario notturno con una cancellata e la convocazione di un’assemblea pubblica per ascoltare tutte le opinioni. È inaccettabile che si continui a ignorare le richieste dei cittadini: il centrosinistra ha dimostrato ancora una volta di non voler ascoltare. La Circoscrizione 7 merita trasparenza, ascolto e decisioni che tutelino davvero i residenti, non imposizioni calate dall’alto senza confronto".

Francesco Capuano

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