Cultura e spettacoli | 02 settembre 2025, 11:43

Wolfgang Beltracchi: la mostra del più grande falsario d’arte del XX secolo allo Spazio Musa

Dal 31 ottobre al 19 novembre

Wolfgang Beltracchi: la mostra del più grande falsario d’arte del XX secolo allo Spazio Musa


Genio creativo e figura controversa, Wolfgang Beltracchi è considerato il falsario più brillante del dopoguerra, che ha ricreato lo stile di grandi maestri e venduto i suoi lavori come opere perdute. Condannato nel 2011 e oggi riabilitato, l’artista tedesco rappresenta oggi un simbolo di ribellione al sistema dell’arte tradizionale. Nella mostra L’invenzione del vero, a cura di Francesco Longo - in programma dal 31 ottobre al 19 novembre a Spazio Musa (Torino) - Wolfgang Beltracchi si rivela per ciò che è: un demiurgo capace di plasmare epoche, contaminare linguaggi, giocare con il tempo e la materia fino a dissolvere il confine tra verità e menzogna, tra genio e inganno.

Le opere in mostra, realizzate dopo la sua parabola giudiziaria, raccontano un artista che ha scelto di trasformare la condanna in un atto di libertà. Nella serie dedicata al Salvator Mundi, l’artista rilegge l’iconica immagine di Cristo non più come semplice figura salvifica, ma come specchio di un sistema dell’arte che cerca redenzione nel mercato stesso. Ogni versione, declinata nei linguaggi di Van Gogh, Picasso, Dalí, Warhol e altri maestri, trasforma l’immagine in un simbolo molteplice: un Cristo universale, un’icona pop, un riflesso spirituale e commerciale insieme. È qui che la pittura di Beltracchi si fa anche critica radicale della storia e del presente. Ogni quadro esposto è un invito a interrogarsi su cosa sia davvero l’autenticità, su quale sia la differenza tra “originale” e “opera d’arte”. Accanto alle tele, la mostra include la sua produzione digitale e NFT: un passaggio ulteriore nella sua ricerca, in cui il gesto pittorico incontra l’infinità replicabile dell’universo virtuale. Oggi Beltracchi non si limita più a imitare. Crea mondi autonomi, riversandovi la sua storia, la sua condanna e la sua rinascita.

comunicato stampa

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