Ingorghi, code chilometriche, passanti che prendono il posto dei vigili urbani per fare passare un'ambulanza: piazza Baldissera continua a finire nei titoli dei giornali per l'imponente progetto di riqualificazione che vedrà nascere un incrocio semaforico a posto dell'attuale rotonda. PRIMO PIANO ha incontrato residenti, commercianti e politici locali per capire i problemi e le soluzioni dell'incrocio più trafficato di Torino.
Piazza Baldissera di trova nella zona nord, a cavallo tra i quartieri Aurora, Barriera di Milano e Borgo Vittoria e abbastanza vicina al centro: è collegata da corso Principe Oddone a piazza Statuto, vicina alla stazione di Porta Susa. Nello stesso punto si intersecano due vie e quattro corsi, tra cui corso Venezia che porta all'ingresso dell'autostrada per l'aeroporto di Caselle e verso lo svincolo per Milano.
La prima a intervenire è Carmela Ventra, consigliera del Gruppo misto di maggioranza della Circoscrizione 5, residente e commerciante del quartiere. "Può accadere che si blocchi tutto a qualsiasi ora, in qualsiasi giorno - ha raccontato -. Abbiamo chiesto anche con petizioni popolari più volte di rivalutare l'opzione del sottopasso che è sicuramente la cura. Il taglio della rotonda con la semaforizzazione è un palliativo rispetto alla soluzione, ci saranno comunque code".
La soluzione più condivisa sarebbe infatti un sotto passo che limiterebbe l'afflusso di auto nello stesso punto, ma è una soluzione ritenuta troppo costosa e per questo scartata a favore del più attuabile incrocio semaforico. "Il progetto nasce dalla giunta Chiamparino - ha spiegato Pierlucio Firrao, vice capogruppo in consiglio comunale di Torino Bellissima -. Poi la rotonda è stata fatta come temporanea ed è rimasta temporanea per 12 anni, e i fondi per il sottopasso sono stati utilizzati per altri progetti".
"Il sottopasso sarebbe stata la soluzione ottimale - ha aggiunto Giovanni Scolaro, presidente dell'Associazione dei commercianti di via Chiesa della Salute - ma non si può più fare per problemi di costi. Speriamo che l'incrocio semaforizzato porti a una situazione più normale".
"Bisogna velocizzare i lavori - ha concluso Firrao -, mettere più persone e fare più in fretta. Continuare a lavorare di sera, nei weekend: si poteva fare in due mesi e ci metteremo un anno e mezzo, sperando che tutto funzioni. Il progetto ha già accumulato due mesi di ritardo".
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