Ancora una tragedia sul lavoro. Un operaio è morto nella tarda mattinata di oggi, martedì 16 settembre, in via Meucci 148/150 a Leini, a seguito di un incidente. È successo nella zona industriale della cittadina, come riferisce l'agenzia di stampa Ansa, in una ditta che si occupa di autodemolizioni, la AT SRL.
Travolto da un carro attrezzi
Da una prima ricostruzione dell'accaduto, l'uomo (un 55enne) sarebbe stato schiacciato da un camion: nel mettere in moto -da terra - un carro attrezzi che aveva la marcia inserita, è stato colpito dalla portiera e, caduto rovinosamente a terra, è stato schiacciato dalla ruota anteriore sinistro del mezzo.
A dare l'allarme sono stati alcuni colleghi, che hanno immediatamente chiamato il 112. Sono stati però inutili tutti i soccorsi: il personale sanitario ha tentato a lungo di rianimarlo ma l'uomo è morto prima del trasporto in ospedale.
Indagano carabinieri e Spresal
Dell'episodio si stanno occupando i carabinieri della compagnia di Venaria e gli ispettori dello Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro) dell'Asl To4.
La rabbia dei sindacati
"Quanto sta accadendo nel nostro territorio, come nel resto d’Italia, delinea la gravità di un problema, quello della insicurezza dei luoghi di lavoro, che deve essere affrontato con urgenza e determinazione, perché non è più sufficiente parlare di fatalità: il lavoro non può essere una roulette russa", dichiara la Cgil in una nota. "I dati parlano chiaro: nei primi sette mesi del 2025 in Italia gli infortuni mortali denunciati sono stati circa 600, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. In Piemonte la situazione è ancora più grave: +22% nello stesso periodo, con 44 morti. Numeri che mostrano una tendenza drammatica, che non accenna a fermarsi. A questo si aggiunge un problema strutturale: mancano i controlli".
“Gli Ispettorati del Lavoro e gli Spresal sono sotto organico, al punto che molte aziende non vedono un’ispezione neppure una volta ogni vent’anni – dichiara Sarah Pantò, segretaria della CGIL Torino che sottolinea quanto la mancanza di controlli - produce impunità e alimenta una cultura che continua a mettere la produttività davanti alla sicurezza”.
“Quando la sicurezza resta confinata a un adempimento burocratico, a un corso fatto solo per obbligo o a un documento da archiviare, diventa rischio quotidiano. Non si tratta di fatalità, ma di un modello d’impresa che considera la fretta e il risparmio più importanti delle persone. La sicurezza, invece, significa attrezzature manutenute, dispositivi di protezione adeguati, formazione reale, ritmi sostenibili e diritto a fermarsi quando le condizioni non sono garantite” conclude Sarah Pantò.
“Quella delle morti sul lavoro è ormai un’altra guerra, con morti e feriti ogni giorno. Una guerra che va avanti da troppo tempo e che non riusciamo a fermare nonostante appelli, denunce, indignazione generale e provvedimenti legislativi. Una guerra che sta insanguinando il mondo del lavoro e che ci lascia impotenti e smarriti di fronte al dolore immenso per la perdita di vite umane, spesso in giovane età. Il nostro territorio continua a pagare un prezzo inaccettabile. In questo contesto, difficile e drammatico, continueremo la nostra azione di sensibilizzazione sul rispetto delle norme di sicurezza e di contrasto all’illegalità, segnalando agli enti preposti, attraverso i nostri rappresentanti della sicurezza nei luoghi di lavoro, le eventuali anomalie e irregolarità”. Questo il commento del segretario generale della Cisl Torino-Canavese, Giuseppe Filippone, sulla tragedia di questa mattina.
“Nell’esprimere profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima - dichiara il segretario generale della Uil Piemonte, Gianni Cortese – manifestiamo la nostra indignazione per l’inarrestabile sequenza di morti sul lavoro che, in Piemonte, nei primi sette mesi dell’anno, sono stati 44, rispetto ai 36 del 2024, un vero e proprio bollettino di guerra. Siamo stufi delle sterili manifestazioni di cordoglio espresse in queste circostanze, perché denunciamo da troppo tempo, a tutti i livelli, le leve su cui agire per migliorare la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro: formazione e informazione preventiva, dotazione ed utilizzo dei dispositivi previsti dalle norme, aumento dei controlli attraverso assunzioni mirate di personale, lotta alla precarietà e applicazione dei contratti nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”.
“Due vittime in un solo giorno, inaccettabile nel 2025 continuare a morire sul posto di lavoro. Ci troviamo davanti ad altre due tragedie che ci ricordano quanto sia urgente intervenire per garantire maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. A Leini un operaio ha perso la vita mentre stava effettuando lavori su un carro attrezzi. A San Giuliano Milanese, un altro operaio di 36 anni è morto dopo essere precipitato dal tetto di un capannone. Non possiamo più accettare che le persone escano di casa per andare a lavorare senza più far ritorno dalle proprie famiglie". Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale UGL, in merito ai due incidenti sul lavoro avvenuti oggi a Leini e San Giuliano Milanese.