Cultura e spettacoli | 14 ottobre 2025, 11:54

Il Collegio Einaudi fa 90 anni: una storia di formazione, interculturalità, inclusione e valorizzazione del merito

oltre 10 mila studenti hanno abitato e vissuto le 5 sezioni del Collegio: tra loro anche Umberto Eco, Claudio Magris, Francesco Profumo, Annibale Crosignani e Massimo Luigi Salvadori. A fine ottobre un grande evento

Il Collegio Einaudi fa 90 anni: una storia di formazione, interculturalità, inclusione e valorizzazione del merito

Una storia lunga 90 anni cominciata nel 1935, in epoca fascista, con la nascita della Casa dello Studente, e che dieci anni dopo, una volta conclusa la Seconda Guerra Mondiale, ha preso nuovo vigore e una direzione ben precisa. A dargli la sterzata decisiva fu il Professore e matematico torinese Renato Einaudi, classe 1909, che intravide nei locali di Via Galliari 30 l’ambiente ideale per permettere agli studenti universitari meritevoli, ma privi di mezzi economici, di emergere e crescere sia dal punto di vista scolastico sia da quello umano.

 

Un sogno fondato su alcuni valori e principi ben chiari – la centralità della persona, la laicità, il merito, l’apertura alla società civile, l’interculturalità e la sostenibilità. A questi si aggiunge l’attenzione ai meno abbienti. Nei primi anni, con la sola sezione di Via Galliari, tutti gli studenti erano infatti ospitati gratuitamente, a volte anche con un pre salario, grazie ai fondi che Einaudi riusciva a raccogliere dai sostenitori.

Con l’apertura delle nuove sedi i posti sono stati messi a concorso anche a pagamento e si è diversificata la provenienza sociale dei collegiali, un valore aggiunto che ancora oggi il Collegio si impegna a salvaguardare, pur mantenendo rette agevolate o la gratuità per chi ne avesse i requisiti. Con lo sviluppo delle Opere Universitarie, oggi Enti per il Diritto allo Studio, il Collegio ha poi iniziato a condividere e promuovere il fondamentale sostegno al diritto allo studio.

 

Tutti valori fondamentali, che il Collegio ha trasmesso anno dopo anno, generazione dopo generazione agli oltre 10 mila ex collegiali che in questi decenni hanno vissuto le sue residenze, diventate nel frattempo cinque.

È proprio questo “esercito” pacifico, intraprendente e affamato di conoscenza di oltre 10 mila ragazze e ragazzi, italiani e stranieri, benestanti e non, ingegneri e letterati, scienziati e medici, il vero inestimabile tesoro del Collegio Universitario Einaudi che, raggiunto il traguardo dei 90 anni, non è mai stato più giovane, più in forma e proiettato al futuro di così.

 

“90 anni e non sentirli. Il peso della tradizione è uno zaino di esperienze che ci arricchisce senza appesantirci e ci fa guardare lontano. – racconta Paolo Enrico Camurati, Presidente del Collegio Einaudi di Torino – Io ritengo che la grande forza del Collegio in tutti questi anni sia stato quello di evolversi e rinnovarsi continuamente, senza mai cambiare spirito. I valori originali, su cui Renato Einaudi ha costruito il primo mattone di questa fantastica storia, sono infatti i medesimi: laicità, valorizzazione del merito, inclusività, interculturalità e supporto concreto e attivo alla formazione universitaria e umana di ogni singolo studente. Ma anno dopo anno, generazione dopo generazione, le esigenze sono cambiate così come gli usi, i costumi del nostro Paese e dell’intero sistema universitario. Siamo stati capaci di affrontarli, in certi casi di prevederli, in altri di adattarci, garantendo sempre solidità, serietà e servizi all’avanguardia”.

 

Il Collegio è ormai diventato una vera e propria istituzione per Torino, capace di dialogare con le istituzioni, creare un sistema vincente con gli Atenei e vivere, interpretare e, in certi casi, anche anticipare tutti i cambiamenti delle epoche che ha attraversato.

Basti pensare, per esempio, alla decisione di inaugurare nel 1954 una sezione femminile, in un’epoca ancora poco sensibile alla parità dei sessi in campo formativo, per poi successivamente rendere “miste” tutte le proprie sezioni; o quella di aprirsi agli studenti stranieri, il cui deciso incremento avvenuto negli ultimi due decenni è dovuto anche all’apertura internazionale degli Atenei. 

Ma anche quello di evolversi e ampliarsi sul territorio offrendo costantemente servizi all’avanguardia e includendo un numero sempre maggiore di giovani meritevoli, che cercavano e cercano tuttora nel Collegio non soltanto una residenza dove essere ospitati ma anche una comunità dove crescere e un punto di riferimento solido per affrontare gli ostacoli e conquistarsi il futuro.

 

E così, dopo la sezione storica di Via Galliari, ampliata nel 1954, nasce nello stesso anno la Sezione Po (Via Maria Vittoria 39) inizialmente destinata a sole studentesse, a cui faranno seguito nel 1956 la Sezione Crocetta (Corso Lione 24), nel 1961 Sezione San Paolo (Via Bobbio 3) e nel 1968 la Sezione Mole Antonelliana (Via delle Rosine 3) per un totale di 750 posti in camera singola.

 

Tanti i volti e tante le storie che hanno attraversato questi decenni lasciando, individualmente e in comunità, una loro impronta indelebile all’interno del Collegio. E se ogni singolo studente o studentessa è stato ugualmente importante, alcuni si sono distinti e si stanno distinguendo ancora oggi nella vita culturale, scientifica ed economica torinese ed italiana. Dal mondo dell’impresa e della finanza come Francesco Profumo a quello della statistica come Nicola Piepoli, fondatore dell’Istituto Piepoli, punto di riferimento per i sondaggi in Italia. Dalla letteratura come Umberto Eco e Claudio Magris alla storia come Massimo Luigi Salvadori. Dalla psichiatria come Annibale Crosignani alla politica, come Valentino Castellani, ex sindaco di Torino e Gianni Billia, ex Presidente dell’INPS, dell’Inail ed ex Direttore Generale della Rai. E, ancora, dalla cultura come Alessandro Bollo, attuale Direttore del Museo Nazionale del Risorgimento di Torino, al giornalismo come Alessio Zucchini, conduttore del TG1 e Giorgio Spalluto, giornalista sportivo.

Accanto a loro volti meno conosciuti al grande pubblico, ma con un ruolo da protagonisti nel loro settore di competenza come, solo per citarne alcuni, Katya Talora, Responsabile della logistica e Supply Chain di Lamborghini, Marika Cioffi, responsabile della Banca d’Italia a Londra, Andrea De Mauro, esperto internazionale di AI e Luigi De Martino Norante, ingegnere aerodinamico tra gli artefici del dominio Mc Laren in Formula 1.

 

IL COLLEGIO EINAUDI OGGI

 

Negli ultimi anni il Collegio Einaudi ha continuato a evolversi sia dal punto di vista strutturale sia nell’erogazione dei servizi offerti.

L’espansione degli ultimi 25 anni ha visto la completa riqualificazione delle proprie cinque sezioni, soprattutto grazie ai fondi stanziati dai vari Bandi della Legge 338/2000. Senza costruire nuovi edifici, ma soltanto ridisegnandoli, riconvertendo locali dismessi e mantenendo la camera singola come elemento distintivo delle riqualificazioni, il progetto ha permesso di incrementare i posti studio totali da 750 a 872, che diventeranno 1.012 da gennaio 2026 con la riapertura degli spazi dell’ex mensa di Via Ormea.

Alle attuali 5 sezioni si aggiungerà in futuro anche una sesta sezione, il Collegio degli Artisti, all’interno del Progetto Polo delle Arti, che nascerà nello storico complesso della Cavallerizza Reale attualmente in fase di riqualificazione.

Parallelamente il Collegio ha continuato a lavorare alla creazione di una comunità unica, interculturale e dinamica, offrendo agli studenti non soltanto una casa e un luogo di aggregazione e scambio culturale, ma incrementando in maniera sensibile percorsi di formazione personalizzati, integrativi e complementari all’offerta accademica, aspetto che è diventato preponderante e caratterizzante dal 2017 a seguito dell’emanazione dei decreti legislativi 672 e 673 del 2016, che hanno definito i criteri per mantenere o ottenere lo status di Collegio di Merito.

Da allora ad oggi il Collegio ha creato un vero e proprio Dipartimento dedicato alla Formazione dei propri studenti, con offerte formative personalizzate, volte al potenziamento delle life e soft skills dei propri studenti e studentesse, con l’obiettivo futuro di proporsi al proprio pubblico principalmente quale ente di formazione per la preparazione di cittadini responsabili e consapevoli del proprio ruolo nella società.

 

LE CELEBRAZIONI DEI 90 ANNI

 

Tante le iniziative in programma per celebrare lo storico traguardo dei 90 anni, tra cui il lancio del nuovo logo dedicato e la realizzazione di una mostra fotografica.

 

Momento culminante delle celebrazioni sarà l’autunno con l’organizzazione di un Festival dedicato all’AI: Una comunità che pensa. Intelligenze artificiali tra politica, affetti e mondo del lavoro, dal 20 al 28 ottobre, dedicato ai giovani collegiali e ad alcuni selezionati studenti del Convitto Umberto I, e soprattutto con un evento istituzionale, venerdì 24 ottobre, al Museo del Risorgimento di Torino. Un’occasione per dialogare con il mondo delle istituzioni, per riunire vecchi e nuovi studenti, rivivere le emozioni di ieri e immaginare quelle di domani, premiare gli studenti meritevoli e proiettarsi al futuro immediato con l’inaugurazione dell’anno formativo 2025-26. Dall’8 al 20 novembre, poi, una mostra fotografica che ripercorre la storia del Collegio attraverso immagini e parole, sarà allestita presso la Biblioteca Civica Centrale in Via della Cittadella 5.


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