Cronaca | 25 novembre 2025, 07:15

"Il 7 ottobre non fu violenza". l'Imam di via Saluzzo in Questura, per lui rischio espulsione

I fatti risalgono a questa mattina. Mohamed Shahin era sempre stato in prima fila nei cortei Pro Palestina, anche con alcune dichiarazioni controverse

"Il 7 ottobre non fu violenza". l'Imam di via Saluzzo in Questura, per lui rischio espulsione

Sono ore di apprensione nella comunità islamica di Torino: ieri mattina Mohamed Shahin, imam della moschea "Omar Ibn II Khattab"  di via Saluzzo, è stato portato in questura e avrebbe ricevuto il decreto di espulsione sottoscritto dal Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

Sempre in prima fila nei cortei Pro Palestina degli ultimi mesi, la guida spirituale è salito agli onori della cronaca per alcune dichiarazioni sull'attacco di Hamas ad Israele del 7 ottobre, che ha provocato la morte di 1.200 persone. E durante un presidio per Gaza lo scorso 8 ottobre, Shahin aveva dichiarato: "Il 7 ottobre non è una violenza". Successivamente aveva poi aggiunto: "non posso parlare solo del 7 ottobre perché il 7 ottobre e’ il risultato di 80 anni di occupazione e di 11 guerre successe prima di quella data.

Parole che avevano scatenato una dura reazione da parte di Fratelli d'Italia. La parlamentare di FdI Augusta Montaruli era arrivata a chiedere un intervento diretto del Viminale: "Il ministero dell’Interno valuti i requisiti per la sua espulsione e la chiusura temporanea del centro nel quale opera".

Ed il timore del mondo musulmano è che Shahin venga rinchiuso in un Cpr, per poi essere espulso dall'Italia e rimandato in Egitto, dove rischierebbe di essere arrestato e torturato per le sue posizioni verso la dittatura di al-Sisi e contro Israele.

L'imam della moschea di via Saluzzo, da ventun anni vive nel nostro Paese con la sua famiglia. Per questo motivo il Comitato Torino per Gaza ha convocato questa mattina un presidio, alle 11.30, davanti alla Prefettura di Torino per chiedere l'immediata liberazione del leader religioso.

L’uomo, secondo quanto si apprende, dovrebbe essere trasferito al CPR di Caltanissetta.

"Uso politico del diritto"

Il caso dell’arresto dell'Imam ha suscitato reazioni nel mondo della politica.

"Il rimpatrio in Egitto - sostengono la presidente del gruppo Avs in Regione Alice Ravinale e il parlamentare Avs Marco Grimaldi - significa arresto e tortura, nelle stesse carceri in cui è stato ucciso Regeni. Non possiamo ignorare che solo un mese fa la deputata Montaruli aveva sollecitato l’espulsione con una interrogazione parlamentare diretta al Ministro Piantedosi. È evidente che ci troviamo di fronte a un uso politico del diritto, dove la libertà di espressione – anche quando controversa – viene trattata come un reato, e il dissenso come una minaccia".

Cinzia Gatti

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