Gli I-Dea sono una band nata nel 2016 per gioco, ma da quell’anno ad oggi hanno all’attivo la pubblicazione di due dischi e la partecipazione a tre edizioni di Sanremo Rock, l’ultima di qualche giorno fa. Con la loro musica raccontano la quotidianità ma gli piace uscire fuori dagli schemi come hanno fatto con il loro ultimo singolo “Una vacanza su Marte”.
Come si sono formati gli I-Dea e perchè si chiamano così?
Gli I-Dea si formano un po' per caso, ho continuato a scrivere brani anche dopo lo scioglimento della mia ex band. Dopo qualche tempo ho sentito il bisogno di incidere e arrangiare quei brani così mi sono affidato ad un mio carissimo amico che ha uno studio di registrazione. Parlo di Marzio Francone, attuale batterista con il quale abbiamo iniziato ad arrangiare i brani con altri collaboratori.
Brano dopo brano le tracce hanno iniziato ad essere sufficienti per provare ad incidere un disco. Con l'aiuto di Alex Bufalo ai bassi e in primis Daniele Sinnonio e Michele Bucci alle chitarre è uscito nel 2017 il primo disco autoprodotto intitolato Start.
Da lì sono usciti come singoli “Passeggeri distratti” e “L'America”, i video disponibili su YouTube. Come ogni band ovviamente serviva un nome che ci accompagnasse in questo viaggio così dopo mille nomi mostruosi optammo per I-Dea perché per fare musica ci vuole sempre un idea.
Cosa ispira la scrittura dei vostri brani e la vostra musica in generale?
Nei testi dei nostri brani principalmente ci ispiriamo alla quotidianità, aa quello che ci circonda, a quello che respiriamo e viviamo. A volte fantastichiamo per evadere dalla realtà come in "Una vacanza su Marte" che è l’ultimo singolo uscito questo luglio, cerchiamo di non cadere nel banale. Musicalmente siamo cresciuti ascoltando tutto quello che era possibile ascoltare negli anni 90, dal metal dei Metallica, Pantera, al grunge dei Nirvana, Alice in Chains fino ad iniziare ad apprezzare le moltissime band che uscivano cantando in italiano come Timoria, Karma, Bluvertigo, Negrita e molti altri.
Dal 2016 ad oggi è cambiata la vostra musica e se sì in che modo?
Innanzitutto c'è stato un cambio alla chitarra ritmica. Con l'arrivo di Roberto Boero abbiamo iniziato a registrare il nostro secondo album dal titolo Umani dove i brani rispecchiano di più il nostro sound. Abbiamo iniziato ad usare di più le distorsioni accompagnate da delle sequenze elettroniche fregandocene dei canoni radiofonici. Abbiamo pensato puramente ai live, a quello che poteva succedere salendo su un palco e scaricare la nostra energia in faccia alla gente. Con Umani abbiamo anche realizzato un nostro sogno, quello di ospitare Omar Pedrini nel nostro disco, proprio nell'omonima canzone che da il titolo all'album. Il disco è uscito per Oyez con edizioni senza vento di Omar Pedrini ormai il nostro "padrino" zio rock.
Siete stati tre volte sul palco di Sanremo Rock, ci raccontate di quel palco e di queste tre esperienze?
Questo anno è stata la quarta volta consecutiva che partecipiamo a questa rassegna, suonare all'Ariston è qualcosa di magico. Alla fine vuoi o non vuoi è sempre il palco più importante d'Italia, ogni volta che sali si ha un emozione indescrivibile, un altro sogno che con la musica siamo riusciti a realizzare. Per ben due volte ci è andata molto bene accedendo alla finalissima nazionale su più di 8000 gruppi iscritti, nel 2018 con il brano “L'America”. Quest'anno siamo riusciti anche a strappare un quarto posto con quello che sarà il nuovo singolo che si intitola “Tutto brucia”. Le cose più belle in quella settimana sono le amicizie che nascono in quei giorni con altri musicisti di altre città e con addetti ai lavori che sanno sicuramente darti dei consigli utili per continuare a fare bene il tuo lavoro.
State lavorando a nuovi brani?
Il lockdown in qualche modo ci ha aiutato a scrivere nuove cose per ovvi motivi. Adesso cercheremo di vestirle nel modo che più ci aggrada per continuare anche a sperimentare ed evolvere il nostro sound. Diciamo che un brano l'abbiamo già lanciato come dicevamo prima, una "Una vacanza su Marte". Mentre altri stanno prendendo forma e la cosa ci da la carica giusta per continuare a farlo.
La vostra Torino musicale e non solo
Torino è sempre stata una città con una buona scena musicale vedi Subsonica, Linea77, Fratelli di Soledad, gli Statuto, possiamo contare anche su un sacco di realtà più di nicchia nell'underground di tutto rispetto. Ma la città e l'hinterland ormai non offrono più molti spazi e iniziative per le band emergenti. Soprattutto per quelle come noi che propongono un loro repertorio, speriamo che in futuro ci possano essere più opportunità. La Torino non musicale la troviamo più vivibile rispetto ad altre città, ci siamo scollati l'etichetta di città operaia per via della Fiat, siamo diventati una città più universitaria ospitando molti giovani da tutta Italia e poi ha sempre il suo fascino con la sua storia e le sue leggende.
News e prossimi appuntamenti?
Nei giorni scorsi abbiamo suonato a Novello (CN) alla finale del Circonomia Green music contest di Lega ambiente. Venerdì 24 settembre faremo uno show elettrico al Vertigo di Pianezza, mentre dal 14 al 16 ottobre saremo al Gran gala' di San Marino ospiti come finalisti di Sanremo rock. Le altre news le potete trovare sulle nostre pagine social di Facebook e Instagram.