Pietro Delazz, al secolo Pietro Gabriele De Lazzari, incontra la musica in tenera età. Fin da piccolo inizia a registrare in cassette quegli artisti che ascoltava e che hanno dopo influenzato la sua musica.
Nel 2010 inizia a frequentare i club e ad avvicinarsi alla musica elettronica. Il mescolarsi di ambienti underground elettronici e canzoni scritte con il cuore spezzato, fanno nascere in Pietro Delazz l’intento di portare una malinconia ballabile sotto un mare di casse e sintetizzatori. Il 17 marzo ha pubblicato il singolo “Letto vuoto”, una canzone scritta in una serata malinconica nella quale il sintetizzatore ricorda un suono acquatico che annuncia lo sprofondare nelle torbide acque della mente tra le proprie lenzuola.
Come si avvicina Pietro Delazz alla musica e perché si chiama così?
Fine anni 90 ero ancora bimbo, ma ascoltavo molto la radio a casa e mi ricordo che registravo con le cassette i pezzi commerciali e anche quelli più particolari. Il mio stile musicale infatti si avvicina ad artisti che ascoltavo. Uno su tutti i Subsonica con questo misto di elettronica con sintetizzatori e testi emblematici. Il mio nome d'arte deriva dal mio cognome ed è saltato fuori per necessità di avere uno pseudonimo solo mio e particolare.
Come è nata la sua passione della musica elettronica e la voglia di crearla?
Ho iniziato a suonare strumenti grazie a parenti e amici che frequentavo e mi sono accorto di essere portato manualmente e anche a riconoscere i suoni ad orecchio come si può dire. Da autodidatta ho cominciato a suonare la chitarra, basso, batteria in gruppi di amici ma è quando ho iniziato a fare il dj che la musica elettronica mi ha ispirato a produrre canzoni ritmate ballabili e vedere la gente ballare mi trasmette un’energia infinita.
Voce e ritmi elettronici come si uniscono nei suoi pezzi?
Principalmente scrivo prima la musica e tutta la parte strumentale poi mi faccio trasportare da eventi o sogni che vivo nella mia testa e scrivo la voce in maniera abbastanza diretta senza troppe limitazioni.
Progetti futuri?
Sto lavorando ad una serie di pezzi che voglio suonare in giro che formeranno il mio primo album. L’idea è di fare abbastanza live per ampliare la mia mente e vivere momenti che scriverò sicuro in altre canzoni.
Ci racconti la sua Torino musicale e non.
Torino per me è sempre stata al centro del mio mondo musicale da quando ho iniziato a fare il dj ai primi concerti di artisti che amo, la scena musicale torinese mi ha sempre spronato a fare musica e bisognerebbe puntare un po' di più nei live di artisti emergenti. Vivendo a Torino posso solo dire che offre a livello artistico e culturale molti eventi e mostre quindi fonte di ispirazione per tutti.
News, live in programma, prossimi appuntamenti?
Nei prossimi mesi usciranno i pezzi che troverete nel mio primo Ep che svelerò verso giugno. Il primo singolo “Letto vuoto” si può già ascoltare su tutte le piattaforme di streaming musicali, ad aprile sto organizzando il mio primo live show che a livello scenico sarà sorprendente ed originale.