E poe...sia! | 23 luglio 2023, 09:00

Carta, forbici o sasso? Carta!

Mai sentito parlare della Carta di pietra o Carta minerale? Si tratta di un innovativo materiale composto all'80% da carbonato di calcio e al 20% da polietilene; nemmeno la benché minima traccia di legno o cellulosa

Dipinto della pittrice americana Julia Eves

Dipinto della pittrice americana Julia Eves

Ogni anno, puntuale, il senso di stupore per il sopraggiungere dei mesi estivi mi assale e stordisce; un ennesimo, fitto e lungo periodo di attività si avvia alla sua conclusione senza che abbia modo di realizzarlo. Forse questo è il senso autentico del tempo: passare. Leggero come brezza.

E leggero come brezza vorrei fosse quest'ultimo articolo di stagione, prima della meritata pausa estiva: dal lavoro, dalle aspettative, dalla routine, spesso più soffocanti del clima stesso.

Perciò ho deciso di raccontarvi, affezionati #poetrylovers, di un'invenzione che ha dell'incredibile (per non dire del miracoloso); una scoperta che riaccende i riflettori sulla capacità intrinseca all'uomo di resistere, scoprire nuove strade e reinventarsi, appunto. Sull'istinto inarrestabile a sopravvivere ed esplorare le proprie potenzialità, spostando continuamente l'asticella del limite. Conoscenza, curiosità, ambizione e conseguente applicazione: chiavi coraggiose, adatte ad aprire scenari maestosi.

Peccato, tuttavia, dover ammettere quanto progresso scientifico e avidità camminino di pari passo se non addirittura a braccetto: all'aumento dell'uno corrisponde quasi sempre l'incremento dell'altro. Nostro malgrado, tanto più il genere umano si avvicina al baratro, tanto più s'ingegna e si dimostra capace di genio e generosità. Speriamo, prima o poi, non siano la paura del futuro e della morte a fungere da spinta e miccia per azioni responsabili, scelte consapevoli e comportamenti rispettosi della Natura.

Vite creative e creatrici di bene; unico antidoto al parassitismo di cui abbiamo infestato il mondo.

Ma veniamo al dunque!

Mai sentito parlare della Carta di pietra o Carta minerale?

Si tratta di un innovativo materiale composto all'80% da carbonato di calcio (derivato da rifiuti del settore edile) e al 20% da polietilene; nemmeno la benché minima traccia di legno o cellulosa. 

Per produrre una tonnellata di carta tradizionale "servono" circa 20 alberi - troppo facilmente considerati oggetti sacrificabili - e ben 35.000 litri d'acqua, l'equivalente di oltre 230 vasche casalinghe riempite fino all'orlo. La collega ecologica, invece, oltre a non richiedere l'utilizzo di materiale biologico, subisce una lavorazione a secco. Inoltre, presenta caratteristiche invidiabili: è impermeabile, lavabile, antistrappo e assorbe il 30% in meno d'inchiostro! Non è tutto; in appena 12 mesi, si assiste alla sua totale decomposizione. 

Ve lo dicevo o no? Incredibile, per non dire miracoloso. E già disponibile sul mercato.

Simili invenzioni, sostituendosi lentamente ma inesorabilmente alle abitudini del passato - per quanto care - potrebbero rendere l'impatto umano sul pianeta sempre meno aggressivo. Al contrario, una convivenza sostenibile e saggia, attenta a non alterarne ulteriormente il fragile equilibrio. Se non per amor suo, per amor proprio.

Proviamo ad immaginare fin dove potrebbe spingersi e quanti ambiti "invadere" il potenziale umano, nelle mille sfaccettature che lo compongono. Ci riusciamo?

Se la risposta è no, bene. Significa che c'è ancora molto da fare! Permettiamoci di essere parte integrante di questo cambiamento, incoraggiamolo se possibile, informandoci e modificando comportamenti e costumi, al fine di vivere in armonia e in pace con ciò che ci circonda e protegge. Perché l'espressione "prima che sia tardi", ad essere onesti, non è mai stata tanto minacciosa e realistica.

La poesia di oggi, amici, è un mio inedito dedicato alla forza del pensiero e alla bellezza del suo farsi soluzione.


UOMINI

Misteri nel vento,

parole sincere e

bugiarde

bianche 

e nere

Senza distinzione mischiate

A noi la stregua i sussulti i deliri

A noi la tempesta i rumori i ricordi


Sapremo uscirne


Se non oggi, ieri

Se non ieri, mai

Vivi e armati d'intenti


Uomini

 

Questo verso in particolare:

"Parole...Senza distinzione mischiate"

Perché non farne la nostra forza? Dapprima "parole", poi intenzioni, infine azioni; come veri uomini: uniti!

Pensateci su, persino sotto l'ombrellone :)

A settembre!

Johanna Poetessa

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, impiegata, appassionata di lingue straniere e poetessa. Già, poetessa.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata della poesia dal primo incontro, alle elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è l'arte: mi conquista la sua immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la chiarezza.
Viaggiando, ho compreso quanto il mondo sia dinamico. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo piani e idee. Oggi lavoro per un importante istituto bancario ma continuo a essere curiosa. E gioiosa. Faccio parte della corrente letteraria dei Poeti Emozionali e ho, all'attivo, la pubblicazione di tre libri: una silloge corale, un e-book e l'ultimo arrivato, “Clic” (L’Erudita Editore).

E POE...SIA!
Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso ma testardo: la poesia.
Perché no!? Perché non recuperarla dal cassetto, vestirla con abiti nuovi, freschi, darle una possibilità? La possibilità di emozionarci, semplicemente questo: riflettere, sentire qualcosa, qualsiasi cosa, con e grazie a Lei.
Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'analisi del testo, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la curiosità, prima delle domande. Accendiamo il pensiero. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al paracadute provvedo io! 

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