Con tutta probabilità, avrete già sentito parlare delle Charlie’s Angels, eroine di grande avvenenza e protagoniste di una famosa serie TV anni ‘80. Spoiler: l’articolo non parlerà di cultura televisiva. Magari più avanti, chissà… ma non oggi. Allora perché questa bizzarra domanda introduttiva? Il motivo è semplice: gli angeli.
E di angeli ce ne sono molti tipi; la maggioranza, tuttavia, quasi mai si trova nei luoghi stereotipati a cui favole e miti ci hanno abituato. Inoltre, questi particolari angeli non hanno bisogno di bellezza, muscoli, luci celestiali o troupe cinematografiche al seguito.
A dirla tutta, non serve neppure lo sforzo di alzare gli occhi al cielo, per scovarli. Custodi al pari della loro versione alata più famosa e fantasiosa, infatti, vivono proprio qui - in mezzo a noi, sulla Terra. E sulla terra, una strada alla volta, sorvegliano il territorio assegnato e la gente che lo abita, nutrendo speranze e combattendo per il loro compimento. Determinati ad aiutare il prossimo.
Chi sono dunque questi cavalieri moderni? Si tratta dei CITY ANGELS. Letteralmente, gli Angeli della Città.
Questa Organizzazione di volontariato, controcorrente rispetto all’indifferenza dilagante, dal 1994 aiuta in media 2000 persone al giorno in 20 delle principali città italiane, tra cui Torino. Ma lasciamo siano loro stessi a presentarsi, tra continue sfide e profonde soddisfazioni: "Siamo volontari di strada d’emergenza dal 1994: aiutiamo chiunque abbia bisogno. Ci riconosci dal basco blu e la giubba rossa. Distribuiamo cibo, vestiti, coperte e un sorriso ai senzatetto. Li ospitiamo nei nostri centri di accoglienza e li assistiamo nella ricerca di un lavoro e di una casa.
Aiutiamo anche migranti, etilisti, tossicodipendenti, prostitute e chiunque necessiti di aiuto: dal turista che si è perso all’anziana con borse pesanti, dalla donna che chiede di essere accompagnata per evitare brutti incontri all’animale abbandonato o maltrattato. Inoltre svolgiamo un’attività di prevenzione e contrasto alla criminalità e di presidio del territorio, in collaborazione con le forze dell’ordine" (tratto dal sito internet ufficiale)
Migranti, anziani, senzatetto, etilisti, tossicodipendenti, prostitute, randagi: soltanto una lista di “problemi” ingombranti? Non dal loro punto di vista; piuttosto, soggetti fragili, esseri umani con bisogni e necessità particolari – urgenti! - a cui tendere una mano. Provare ad essere presenti per gli altri, in modi sani e reali. Affrontando ogni giorno e notte la realtà dei fatti, non delle parole.
“Il bene genera bene” rappava un famoso beatmaker italiano: citazione potente, soprattutto se indossata sulla pelle e concepita come filosofia di vita. Tante noci in un sacco fanno rumore, giusto? Tanti piccoli gesti di solidarietà, nella misura e nei tempi individualmente sostenibili, ne fanno altrettanto.
Come una collana di perle abbellisce e illumina un décolleté laddove ogni singola perla resta legata alle sue “sorelle” e resiste a possibili urti, così la generosità unisce e snoda su un unico filo le vite di tutti noi. Chi più ammaccato, chi più maturo, chi più avventato.
Quel che conta è quanto differenze di retaggio, religione, estrazione sociale o nazionalità non possano né debbano intaccarne le intenzioni. Infatti, i City Angels sono conosciuti non solo per la sostanza degli interventi promossi ma pure per la loro forma: un’Associazione eterogenea, multietnica, antirazzista e imparziale; un vero e proprio movimento di anime in circolo, pronte a usare risorse personali per offrire sollievo temporaneo e strumenti efficaci. Fine ultimo: assicurare agli uomini e alle donne che incrociano sul cammino il miglior presente possibile. Perché si sa, non esiste futuro senza presente.
Tuttavia, cosa s’intende per “risorse”? Servono forse capacità specifiche o titoli altisonanti per rendersi utili? Nulla di tutto ciò! Qualsiasi valore aggiunto alla causa è ben accetto: sia esso tempo, denaro, sorrisi, divulgazione, sostegno, buona volontà, impegno più o meno continuativo. Perciò diamoci un’opportunità, cari amici e #poetrylovers, permettiamo a noi stessi di generare bene dal bene; perché non considerare l’idea di ritagliare qualche ora qui e lì e di tanto in tanto per contribuire attivamente? Informiamoci su questo progetto ormai trentennale e sulle molte altre iniziative simili, sparse su tutto il nostro bel Paese (Piemonte in primis) come perle preziose. Uniamo le forze e meritiamoci un posto a quella tavola chiamata Paradiso tanto anelata, popolata non da figure mitologiche, bensì da angeli in carne ed ossa, cittadini e persone per bene e per il bene.
Insieme, nella battaglia più estenuante, l’unica a dare ancora un peso concreto e un senso alla parola “angelo”.
La poesia finale è frutto della potente e visionaria penna dell'autore Marco Verrillo, tratta dalla sua ultima raccolta “Hai disarmato il mio tempo” (Scrivere Poesia Edizioni).
In questa sera ebbra
le pieghe del tuo viso
hanno trame di luna
L'altra faccia
che il mondo non vede
Sei coperta solo da un lembo di buio,
dove insieme scopriamo la nostra luce
Questo verso in particolare:
“Sei coperta solo da un lembo di buio”
Se fosse altrettanto semplice sollevare dalla nostra anima il peso oscuro dell'indifferenza? Scostarlo dal nostro cuore e specchiarci nella luna?
Pensateci su.
Alla prossima