Attualità | 22 aprile 2024, 18:18

Lorusso Cutugno: Torino chiede un nuovo carcere, più agenti e meno detenuti

Discussione in Consiglio Comunale su tre proposte per risolvere i problemi del carcere delle Vallette, troppo spesso in prima pagina per violenze, suicidi e aggressioni

Lorusso Cutugno: Torino chiede un nuovo carcere, più agenti e meno detenuti

Lorusso Cutugno: Torino chiede un nuovo carcere, più agenti e meno detenuti

Al Comune di Torino si parla di (un nuovo) carcere. Ormai la situazione alla casa circondariale Lorusso Cutugno è critica, troppo spesso arrivano notizie di aggressioni, suicidi e proteste. Il sovraffollamento sfiora le 500 unità di troppo: nel 2023 i carcerati erano 1.483 a fronte di una capienza di circa 1.090. E, come se non bastasse, il personale manca: gli agenti di Polizia Penitenziaria sono il 20% in meno, sono solo 730 quelli in servizio su un organico previsto di 894 unità.

Chiedere al Governo i fondi necessari

I consiglieri comunali hanno così deciso di muoversi, per fare ciò che è in loro potere: impegnare la Giunta a fare il possibile per affrontare il problema a livello comunale, chiedere al Governo centrale le misure e i fondi necessari per migliorare la situazione dei detenuti e dei lavoratori delle carceri, e sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema che troppo spesso passa sottotono. Sul tema sono state discusse e votate una proposta di mozione e due di ordine del giorno.

La prima richiesta a firma Luca Pidello

La prima richiesta è così stata quella di un nuovo carcere a Torino, con la proposta di mozione a prima firma del consigliere PD Luca Pidello, presidente della commissione Legalità dei diritti delle persone private della libertà personale. Vista l'età del carcere delle Vallette e la progettazione degli anni '70 che non ha seguito una logica rieducativa, la maggioranza del Consiglio comunale ha così votato a favore della richiesta di un nuovo carcere e di una richiesta di fondi nazionali ed europei.

"È necessario l'impegno del Comune per il miglioramento della vita dei detenuti e per chi ci lavora - ha spiegato Pidello - Il carcere nuovo è inteso sia come una struttura nuova ma anche come una visione diversa del carcere. Chiediamo al Ministero e al Ministro Nordio di impegnarsi per il carcere Lorusso Cutugno, visto che non sono attualmente previsti fondi speciali. Chiediamo che sia possibile immaginare le case territoriali di reinserimento sociale, previste da una proposta di legge in fase di discussione al Parlamento che prevede luoghi che migliorino il reinserimento in società. Chiediamo che vengano individuate linee di finanziamento europeo e che con il piano regolatore della città si trovi spazio per questo".

Il Consiglio comunale ha approvato la mozione con 26 voti favorevoli e 3 astenuti, più l'approvazione verbale dei consiglieri di opposizione Ricca e Catizone che non hanno votato.

L'iniziativa di Angelo Catanzaro

A questo si è aggiunta la proposta di ordine del giorno del consigliere PD Angelo Catanzaro, che ha chiesto l'adesione della Giunta e del Consiglio Comunale alla protesta non violenta dell'associazione 'Nessuno Tocchi Caino' che chiede di regolarizzare il numero di detenuti nelle carceri italiane. Membri dell'associazione sono entrati in sciopero della fame da gennaio - ora conclusa - seguendo il principio della lotta non violenta della satyāgraha, compreso il consigliere Catanzaro. "Lo scopo di questo atto - ha commentato - è sensibilizzare sia la stampa sia l'opinione pubblica e la politica su un tema di assoluta rilevanza come il sovraffollamento delle carceri, che fa sì che lo stato della qualità della vita dei detenuti non sia dignitoso. Per questo ho scelto di accettare la proposta dell'associazione 'Nessuno Tocchi Caino' che da anni si occupa di questi argomenti e di fare uno sciopero della fame". Il Consiglio comunale ha approvato la proposta con 30 voti favorevoli.

Respinta la proposta di Giuseppe Catizone

Respinta invece la proposta di ordine del giorno del vicecapogruppo della Lega Giuseppe Catizone, con 9 voti favorevoli, 22 contrari e 2 astenuti. Catizone chiedeva di sostenere il Corpo di Polizia Penitenziaria, visto anche il numero insufficiente di agenti sottoposti a turni straordinari e aggressioni da parte dei detenuti. "Chiediamo di dare solidarietà a tutti quegli agenti che lavorano nelle case circondariali e nei carceri di questo paese che svolgono un egregio lavoro - ha dichiarato Catizone - e lavorano in condizioni di stress e straordinario".

L'ordine del giorno non è piaciuto alla maggioranza per l'accento messo sulle vicende giudiziarie che hanno visto agenti penitenziari di Torino rinviati a giudizio per accuse di violenza sui detenuti. Catizone ha chiesto solidarietà per tutto l'ordine, a suo dire messo sotto gogna mediatica nel suo insieme per fatti isolati e non ancora provati, mentre il centro sinistra ha ritenuto esagerata la difesa a priori di agenti non ancora arrivati al terzo grado di giudizio.

"La richiesta di condizioni migliori per il personale - ha commentato la capogruppo PD Nadia Conticelli - è presente anche nella nostra mozione. Il modo migliore per sostenere i lavoratori all'interno dal carcere è chiedere condizioni migliori per tutti. Da qui a voler negare o giustificare comportamenti contro la legge e contro l'articolo 27 della Costituzione, accertati dagli organismi nelle sedi giuste".

Francesco Capuano

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