Un uomo che ha dedicato la sua intera vita a catturare l'anima di Istanbul e dei suoi cittadini attraverso il suo obiettivo.
Ara Güler è considerato uno dei più grandi fotografi del XX secolo e il suo impatto sulla fotografia documentaristica e sul modo in cui vediamo il mondo è duraturo. La sua eredità vive attraverso le sue fotografie, che continuano a ispirare e a trasmettere la bellezza e l'umanità della vita quotidiana.
Nato il 16 agosto 1928 a Istanbul, Turchia, Ara Güler è crebbe in una famiglia di origine armene e fin da giovane mostrò un rilevante interesse per lil mondo dell'arte e in particolare per la fotografia, la quale rimarrà sempre la sua unica grande passione.
Inizialmente completò i suoi primi studi in economia alla Scuola di Economia e Commercio di Istanbul. Successivamente, durante gli anni '40, si iscrisse e frequentò l'Università di Istanbul, dove iniziò a lavorare come reporter fotografico per varie riviste e giornali.
La sua carriera prese il decollo tra gli anni '50 e '60, quando iniziò a collaborare con riviste internazionali come Time, Life, e Paris Match. Fu in particolare la sua capacità nel rappresentare la cultura turca e i volti delle persone del posto, attraverso uno stile distintivo e un occhio per il dettaglio, che lo resero noto, tanto da fargli guadagnare il soprannome di "fotografo dell'anima di Istanbul".
Il lavoro dell’artista si caratterizza per il suo realismo poetico ed immagini cariche di emotività: un senso di nostalgia ed intimità sono catturate in un immagine senza tempo, che invita gli osservatori a immergersi nella vita e nella cultura della Turchia.
Nel corso della sua carriera, Güler ricevette numerosi premi e riconoscimenti per il suo contributo alla fotografia: nel 2009, venne nominato Fotografo dell'Anno dalla Camera di Commercio di Istanbul. Inoltre, i suoi lavori vengono tutt’oggi esposti in tutto il mondo.
Nonostante Güler scomparve nel 2018, la sua arte e stile inconfondibile lasciano dietro di sé un'impronta indelebile nel mondo della fotografia e un'eredità che continuerà a influenzare generazioni di fotografi a venire.
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