Sono state aumentate dalla Corte di Appello di Torino le condanne per cinque esponenti della tifoseria organizzata della Juve processati nell'inchiesta Last Banner.
I giudici subalpini - come riferito dall'agenzia di stampa Ansa - hanno ricalcolato la pena complessiva per Dino Mocciola a otto anni di carcere (a fronte dei quattro anni e dieci mesi inflitti in primo grado). Per Salvatore Cava, Sergio Genre, Umberto Toia e Beppe Franzo le condanne sono rispettivamente a quattro anni e sette mesi, quattro anni e sei mesi, quattro anni e tre mesi, 3 anni e 11 mesi di reclusione.
Il processo riguardava quelle che secondo l'accusa furono le pressioni esercitate dalla curva nei confronti della società durante la stagione 2018-19. L'indagine della Digos, chiamata in codice Last Banner, prese le mosse dopo una denuncia presentata dalla stessa Juventus, all'epoca guidata dal presidente Andrea Agnelli.
Intemperanze, scioperi del tifo e cori razzisti sarebbero stati orchestrati da ultras che non volevano perdere benefici e privilegi. Con questa sentenza è stata riconosciuta l'associazione per delinquere; alcune vicende sono state ricondotte al reato di estorsione consumata.