Economia e lavoro | 08 maggio 2024, 18:57

Per il Salone, Torino prova a scoprirsi più "turistica": ristoranti aperti fino a tardi (ma solo su prenotazione)

L'iniziativa di Epat Ascom Torino riguarda 24 locali sparsi per la città. Un passo verso gli standard che in altre città più abituate ad accogliere visitatori sono la norma

tavolo di ristorante apparecchiato

In occasione del Salone del libro, 24 ristoranti torinesi prolungano l'orario di apertura alle 23.30

Torino prova a scoprirsi più turistica e, per l'edizione 2024 del Salone del Libro, prova a tenere aperti alcuni ristoranti più a lungo, la sera. Si tratta dell'iniziativa portata avanti da Epat Ascom Torino, che per tutta la durata della kermesse del Lingotto Fiere coinvolge 24 locali sparsi per Torino che amplieranno l'orario di apertura fino alle 23.30.

"Garantire a tutti di godere dell'offerta di Torino"

Un passo avanti notevole, verso quella vocazione turistica che la città della Mole reclama ormai da quasi vent'anni, soprattutto sulla spinta delle Olimpiadi invernali del 2006. "Abbiamo voluto avviare questa iniziativa, su cui ragioniamo da tempo, – sottolineano il presidente di Epat Ascom, Vincenzo Nasi e il coordinatore dei ristoratori, Maurizio Zitoproprio in occasione del Salone del Libro per garantire a tutti di poter godere appieno dell'offerta gastronomica di Torino. Un’offerta che si è fatta conoscere nel tempo e che oggi è decisamente apprezzata dai visitatori e dai turisti che raggiungono il nostro territorio in occasione di manifestazioni ed eventi".

"L'ampliamento degli orari - proseguono - rappresenta un'opportunità in più per vivere Torino in un momento di grande effervescenza culturale, permettendo a tutti di combinare l'amore per i libri con il piacere della buona tavola. Ciò che chiediamo è comunque una prenotazione entro le 22.30, in modo da poter garantire un alto livello qualitativo sia di cucina sia di servizio".

La strada ancora da fare

Ma proprio questa decisione, in un certo senso, mostra anche la strada che Torino si trova ancora a dover percorrere. Come ricordato, infatti, nelle città che si definiscono turistiche per eccellenza, proprio il servizio di ristorazione è un termometro efficace per misurarne il tasso di "evoluzione". A Firenze, Roma, Venezia (ma anche Bologna, per sfuggire al solito circuito delle big), mangiare a qualsiasi orario è una cosa normalissima. Trovare persone - turisti, soprattutto - che consumano un pasto a metà pomeriggio è attività che passa ormai quasi inosservata, tanto è normale. 

Ogni cammino comincia con un primo passo. Ma il fatto che questo avvenga, nel capoluogo piemontese, in occasione del Salone del Libro (arrivato alla sua edizione numero 36), mostra invece quel carattere di eccezionalità che invece la città della Mole dovrebbe aver superato e lasciato alle spalle, considerando quanti eventi di richiamo internazionale ospita ormai da tempo: Eurovision, ma anche Atp Finals ed altri eventi sportivi, grandi concerti e così via.

I 24 ristoranti che hanno aderito

La pattuglia, peraltro, è numerosa, ma non è complessiva. Sono infatti 24 i ristoranti che hanno aderito all’iniziativa Epat: Al Gufo Bianco, Antica Trattoria Con Calma, Antica Trattoria Del Sole, Brace Pura, Cantine Risso, Casa Broglia, DDR, Due Mondi, El Beso, Fanfaluch, Il Barbabuc, Le Fanfaron Bistrot, Le Vitel Etonné,  Oinos, Osteria Rabezzana, Osteria Rotonda Dei Facchinetti, Qr Quadrilatero Romano, Ristorante La Mina, Ristorante Lagrange, Ristorante Sorriso, Rock House Pub, Rosso Piccante, T.Bone, Vineria Rabezzana.

Solo su prenotazione: "ma potrebbe esserci un futuro"

Inoltre, per avere accoglienza fino alle 23:30, è necessario prenotare con un'ora di anticipo. "Pensiamo però anche ai cittadini che desiderano gustare una cena fuori casa anche dopo uno spettacolo teatrale o una proiezione cinematografica - dicono da Epat - Un impegno che potrà essere esteso, nel tempo, anche agli altri grandi eventi che animano la città".

Massimiliano Sciullo

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

Nuove Note
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