Eventi | 09 maggio 2024, 12:52

Taglio del nastro del Salone del Libro 2024. Il ministro Sangiuliano: “Finanzieremo qui a Torino una mostra su Gobetti” [FOTO]

Inaugurata la prima kermesse guidata da Annalena Benini: “Ho potuto lavorare in grande libertà e con persone appassionate. Dichiaro aperta la 36esima edizione”

Inaugurazione Salone del Libro

Inaugurato il Salone del Libro 2024 al Lingotto Fiere

Al via ufficiale la 36esima edizione del Salone del Libro, il primo diretto da Annalena Benini: “Il Salone per sua natura, per sua vocazione è davvero un progetto al servizio dei lettori e delle lettrici e del libro in tutte le sue forme. Questo prima anno di lavoro ho potuto farlo in grande libertà e con il sostegno di persone brave, preparate e appassionate. Credo che si senta la grandezza di questo progetto. È stato un anno entusiasmante”. 

Un evento in costante crescita

“Dal 2019 ad oggi ho avuto la fortuna di raccontare un evento in costante crescita - commenta Silvio Viale, presidente Associazione Torino, la Città del Libro spiegando i quattro pilastri sui cui in questi anni si è costruita la kermesse -. I numeri non raccontano davvero questo evento. I quattro pilastri sui cui abbiamo costruito il lavoro in questi anni sono il mantenimento dell’istituzionalità dell’evento con il territorio, il servizio nei confronti della filiera di riferimento, ma anche tutto ciò che facciamo per avvicinare le persone alla lettura, infine, quarto e ultimo asset è anche il più importante: l’enorme lavoro che portiamo avanti con le scuole per formare i lettori di domani. Saranno 26 mila gli studenti che quest’anno visiteranno il Salone Questi sono i pilastri che vogliamo continuare a seguire anche per il futuro”.

Confermata la Regione ospite del Salone 2024 

Nonostante il periodo difficile di questi giorni, la Liguria è confermata come Regione ospite. “Ringrazio la regione Liguria, chiaramente è un momento delicato, ma sono presenti i dirigenti con cui abbiamo costruito il progetto del Salone”.  

Con 137 mila metri quadrati di Salone e oltre 200 standisti. Si prepara dunque l’edizione più grande di sempre.  

Luogo di discussione e positività

"Il Salone Internazionale del Libro non è solo l'evento culturale più importante in Italia - dichiara il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo -, ma anche un momento di discussione che sia pervaso da positività, visto il momento in cui notizie di altro genere entrano in casa nostra. Sono tante 36 edizioni: sono cambiati i sindaci, gli organizzatori, i ministri ma quello che è rimasto costante è stato il Salone, perché non è di nessuno in particolare ma è della città. È un patrimonio che sento di dover difendere non in quanto sindaco della città ma in quanto cittadino. Quest'anno ci ha lasciati una persona molto cara, Ernesto Ferrero, che è stato un grande direttore del salone che ha valorizzato il libro che, nonostante la tecnologia, rimane lo strumento per manifestare le proprie idee e il più grande veicolo di cultura, educazione e pace inventato dall'uomo".

Salone casa dell'Intelligenza naturale

"Il Salone del libro - gli fa eco il presidente della Regione, Alberto Cirio - è la manifestazione culturale più importante che avviene nel nostro Paese nei termini di promozione del libro e della cultura, che scandisce la vita culturale di questa regione e di questo paese. Quest'anno arriva una settimana dopo la nascita del Centro di ricerca per l’intelligenza artificiale, mentre il salone rappresenta l'intelligenza naturale: l'intelligente artificiale ha senso solo se a fianco ha quella naturale. Investiamo nella cultura ma dobbiamo farlo tutti di più, dobbiamo investire nelle librerie che sono in difficoltà. Il Salone si caratterizza anche per i risultati economici che ritornano in termini di turismo, commercio, promozione e conoscenza".

Siamo nella casa dei libri, fatti di parole che non sono inutili - aggiunge Giulio Biino, presidente Fondazione Circolo Lettori Torino -. Nella storia spesso libri vietati, bruciati, messi all’indice, l’intento era bruciare le idee. Ogni cosa umana prende forma dalle parole. In ogni epoca uomini e donne hanno guardato al futuro e l’hanno mostrato attraverso le parole. I libri diventano fatti”. 

Il tedesco è la lingua ospite dell’edizione di quest’anno. 25 gli ospiti portati da Austria, Germania e Svizzera per celebrare il questa lingua e la sua letteratura nel mondo. 

Il libro trasforma il mondo

Il libro va ben al di là dell’oggetto fisico in cui sono racchiuse le parole - commenta Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito - Il libro è l’origine della trasformazione del modo. Le idee che hanno accompagnato la crescita dell’umanità sono state espresse sulle pagine, nei libri. Il libro abitua a un pensiero profondo e a un confronto con l’altro, lo rende necessario. Il libro è fondamentale nella scuola fin da quella dell’infanzia perché stimola tutti i sensi. Mi fa piacere che sempre più Paesi europei impongano il libro su altri strumenti come il cellulare. Il libro nella nostra scuola resterà un elemento irrinunciabile”.

Da Gobetti a Gramsci

"Ho gradito molto la scelta del motto 'Vite immaginarie' - le parole del Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano - la lettura di un libro apre altre vite, su cui ciascuno può fantasticare e il libro finisce per essere l'insostituibile alimento per lo spirito di ciascuno di noi, crea cittadini più consapevoli. Voglio fare una dedica personale a Piero Gobetti, scrittore torinese che mi ha colpito tantissimo, subì le botte del fascismo e morì a fianco dell'amico Prezzolini. Propongo al Comune di Torino di fare una mostra su Pietro Gobetti che possiamo finanziare noi, oltre a una in progetto su Gramsci. Stiamo provando a finanziare nuove librerie nelle periferie e dare aiuto alle librerie del centro, che sono in difficoltà".

Chiara Gallo e Francesco Capuano

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