Attualità | 05 maggio 2025, 18:55

Anima Femminile: la vita tra vigne delle Langhe di Monia Rullo, responsabile di Donne Coldiretti Piemonte [VIDEO]

Nel primo episodio di Anima Femminile di DixTV, l'ospite è l'imprenditrice agricola di Monforte d'Alba, che ha raccontato i suoi inizi nell'agricoltura, le difficoltà e la vita nei campi

Anima Femminile: la vita tra vigne delle Langhe di Monia Rullo

Anima Femminile: la vita tra vigne delle Langhe di Monia Rullo

ANIMA FEMMINILE 

Serie a puntate, il cui format prevede l’incontro con donne che ricoprono ruoli apicali (titolari di aziende, manager, dirigenti). Ogni puntata ha come protagonista una donna che si racconta, rivelando la propria “anima femminile” e come questa caratterizza il suo lavoro e la sua vita.
L'obiettivo è di giungere ad una serie di storie che, nel loro insieme e con tutte le specificità che emergono, contribuiscano a rendere la fotografia di una società, la nostra, in cui l'anima femminile sa caratterizzarsi e farsi riconoscere.




Per il primo episodio di Anima Femminile l'ospite è Monia Rullo. Imprenditrice agricola di Monforte d'Alba, nelle Langhe cuneesi, Monia è da due anni la responsabile di Coldiretti Donne Piemonte e al secondo mandato di Coldiretti Donne della Provincia di Cuneo. Nell'intervista ha ripercorso la strada che l'ha fatta diventare contadina, provenendo da una famiglia dell'edilizia, rilevando il terreno del suocero che invece il marito non apprezzava. Da lì, l'amore per la vigna e il lavoro nei campi, con la violenta grandinata del 2007 che ha rischiato di rovinare tutto. Ma da ogni momento difficile può nascere un'opportunità e, grazie alla vendemmia mancata, Monia ha potuto iniziare a parlare del suo lavoro ai bambini nelle scuole.

"Non nasco coltivatore diretto, non nasco contadino - racconta -. Lo divento e, iscrivendomi in Coldiretti, sono diventata anche Donna Coldiretti. Sono entrata in quello che all'epoca era un movimento, poi è passato a essere un coordinamento, è stato un percorso. Io ho fatto altri studi e provengo da una famiglia di edili, non mi è mai piaciuta l'edilizia quindi faccio altre strade finché purtroppo o per fortuna conosco quello che poi è diventato mio marito, che odiava la vita di campagna. Lui invece proviene da una famiglia di contadini, anzi da una famiglia di ex mezzadri. Io decido di rimanere a casa perché così davo una mano a mio papà da una parte, a mio marito che faceva l'artigiano dall'altra, e nei tempi buchi ho iniziato a dare una mano a mio suocero in campagna. Avevo meno di 30 anni. Poi mio suocero purtroppo in quattro mesi si ammala e viene a mancare. Bisognava decidere cosa fare e io, molto alla leggera, dico a mio marito senti, lo prendiamo noi? L'appezzamento era veramente piccolo. Abbiamo rilevato la parte anche delle sorelle di mio marito e io ho iniziato così, poco per volta".

Monia racconta cosa vuol dire fare l'agricoltore: un lavoro molto più imprevedibile di quanto si pensi, legato al tempo atmosferico e ai suoi rapidi cambiamenti. "Non è un lavoro - dice - è una filosofia di vita. Il lavoro è quando tu tutte le mattine ti alzi, alle 8 vai e sai cosa devi fare. Il contadino sa che il suo lavoro è dettato innanzitutto dal cielo, ovvero il clima. A distanza di un quarto d'ora a volte cambia perché cambiano le dinamiche e tu devi fare altro, devi adattarti. Mi piace quello che faccio. Quello che mi piace di più e che mi stimola, mi gratifica tantissimo, è piantare un vigneto nuovo. L'unica cosa che non ho ancora imparato a fare in trent'anni di attività è tirare i filari in linea".

Nel 2007 la grandinata porta Monia a intraprendere il percorso della Fattoria Didattica, raccontando nelle scuole cosa sono i vigneti. A un passo dalla crisi, riscopre la passione che negli anni l'ha sempre portata a fare qualcosa per gli altri, dal volontariato in Caritas alla Croce Rossa. "Quell'anno non abbiamo vendemmiato - racconta -. L'idea era cosa fare per pagare i debiti, cambiare lavoro non mi è mai passato per la testa. Dopo qualche giorno vado in Coldiretti e una ragazza e mi dice che a settembre parte il corso di fattoria didattica: 'abbiamo bisogno di qualcuno che vada a spiegare cos'è il vigneto nelle scuole'. Io quell'anno lì a settembre non avevo niente da fare perché non potevo vendemmiare. Ho fatto il corso e di lì poco per volta è nata Fattoria didattica".

Nell'azienda di Monia lavorano anche i figli, che hanno iniziato ad amare la campagna nel momento in cui si sono allontanati. Nessuna pressione: "I miei figli hanno fatto il percorso in cui quando abitiamo a Monforte non c'è nulla e appena posso, fuggo. All'università abbiamo detto: 'Arrivano su a Torino e non vengono più neanche a casa'. Già dopo due settimane, il venerdì andavano a scuola con la macchina per poter salirci sopra e tornare a casa alla fine delle lezioni. Sono arrivati in azienda dopo altri percorsi, han fatto anche altro nella vita, poi sono arrivati per loro volontà. Lavorare insieme non è semplicissimo. I giovani portano avanti idee nuove ma a volte non è così semplice".

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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