“Si tratta dell’evento più piovoso da quando ci sono le rilevazioni statistiche ed anche eccezionalmente esteso” ha affermato l’assessore Marco Gabusi, nel corso dell’informativa sull’evento alluvionale del 16-17 aprile 2025, che si è tenuta nella seduta congiunta della seconda con la quinta Commissione, presieduta da Mauro Fava.
“Un evento così esteso che ha costretto la Regione a chiedere la dichiarazione dello stato di emergenza per tutto il territorio regionale” ha aggiunto l’assessore, che ha anche spiegato l’iter per la dichiarazione dello stato di emergenza: “Tra fine maggio e inizio giugno, arriveranno i funzionari governativi a fare i sopralluoghi sul territorio a seguito della ricognizione dei danni che ha già svolto la Regione con una prima quantificazione economica. Vi sarà quindi la dichiarazione dello stato d’emergenza con l’assegnazione delle prime risorse che servono per gli interventi in somma urgenza e per l’autonoma sistemazione”.
Nel corso dell’informativa, oltre allo stesso Fava e al presidente della quinta Sergio Bartoli, sono intervenuti diversi consiglieri per chiedere precisazioni all’assessore: Carlo Riva Vercellotti, Roberto Ravello e Paola Antonetto (Fdi), Gianna Pentenero, Alberto Avetta e Monica Canalis (Pd), Pasquale Coluccio (M5s), Giulia Marro e Alice Ravinale (Avs) e Alberto Unia (M5s).
"Paragone con il 2000"
Dalla relazione dell’assessore è emerso che questa alluvione è stata tra i dieci eventi più gravosi degli ultimi 70 anni che, come intensità, è paragonabile a quella del 2000 e, come estensione, a quello del 1994 anche se le durate sono state inferiori e non hanno causato effetti così gravosi sul territorio.
“Il sistema dell’allertamento ha funzionato bene in modo che si potesse sapere con un certo preavviso quali fossero le zone maggiormente critiche, con il codice di allerta rosso. Questo ha permesso ai sindaci di attivarsi e di avvisare i cittadini, limitando i danni soprattutto alle persone. Oltre agli sfollati però, purtroppo, c’è stata una vittima a Monteu da Po”.
Il conto dei danni è calcolato in 64 milioni di euro. Ci sono state segnalazioni da oltre 600 comuni, ma è stato considerato anche il comune confinante, che magari non ha segnalato ma è plausibile che presenti comunque delle problematiche.
Esondazioni e criticità diffuse
Le precipitazioni nei settori compresi tra Torinese, Valle d’Aosta orientale, Biellese, alto Vercellese e Verbano hanno sviluppato situazioni di criticità per locali dissesti ed esondazioni, specie della rete idrografica secondaria lungo i tratti di bassa valle, tra alto Canavese/Eporediese, bassa valle d’Aosta, valle del Lys, Biellese e Vercellese, tanto da assumere una portata straordinaria con situazioni alluvionali e conseguenti dissesti.
L’accertamento dei danni è stato condotto dai funzionari della Regione Piemonte di concerto con gli uffici tecnici dei Comuni e delle Province coinvolte essendo che le strutture della Regione sono istituzionalmente competenti al coordinamento degli interventi ed alla gestione delle operazioni di rientro alla normalità, successivamente alla durata dello stato di emergenza per il ripristino in somma urgenza degli interventi segnalati dal Comune.
I sindaci dei comuni interessati hanno aperto subito i Coc (Centri Operativi Comunali) e, supportati dai tecnici della Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Protezione Civile, Traporti e Logistica hanno emesso numerose ordinanze volte a tutelare la pubblica incolumità, evitare il peggioramento delle situazioni in atto, per lo sgombero di edifici, per il blocco della viabilità e per l’effettuazione dei primi interventi in somma urgenza.
"E' stata una commissione molto produttiva in cui tutte le forze politiche hanno potuto prendere atto di tutte le criticità che ci sono state e che ci sono ancora a causa dell'evento alluvionale dello scorso mese. Importante è stata la tempestività con cui i tecnici della regione sono intervenuti in sostegno dei sindaci che, dal canto loro, si sono comportati davvero in modo ineccepibile. Un ringraziamento è stato quindi rivolto sia alla Protezione Civile che al dipartimento regionale, oltre che ai primi cittadini dei territori interessati" ha affermato il presidente della II Commissione regionale Mauro Fava, consigliere di Forza Italia.