Eventi | 17 maggio 2025, 16:08

Caroline Darian al SalTo2025: in centinaia per "E ho smesso di chiamarti papà"

Tra paure e coraggio l'autrice racconta "Il carnefice", in cui parla del padre Domenique Pelicot, protagonista di un tremendo fatto di cronaca

Caroline Darian al SalTo2025: in centinaia per "E ho smesso di chiamarti papà"

Caroline Darian al SalTo2025: in centinaia per "E ho smesso di chiamarti papà"

È stato un successo straordinario la presentazione del libro "E ho smesso di chiamarti papà", scritto da Caroline Darian, figlia del carnefice e della vittima, ma anche vittima lei stessa. Insieme alla madre Gisèle Pelicot, è stata infatti al centro di una delle battaglie civili più importanti contro la sottomissione.

Centinaia di persone in coda

Una vicenda che ha toccato nel profondo l'opinione pubblica: ad accoglierla, infatti, si sono presentate centinaia di persone, con lunghe file già formatesi ben prima dell'inizio dell’evento. Domenique Pelicot, padre di Caroline, è stato condannato in Francia a vent’anni di reclusione per aver drogato la moglie Gisèle e averla poi consegnata a oltre ottanta uomini, che hanno abusato di lei in modo sistematico. 

Una terribile vicenda di cronaca

Da questo orrore parte il racconto di Caroline, che affida al suo libro una testimonianza intima e potente. "Quel giorno fatale sembrava come tutti gli altri, avrei dovuto passare la giornata con la mia famiglia e anche con i miei genitori – racconta Caroline Darian – Improvvisamente mi sono trovata di fronte all'impensabile: mio papà non corrispondeva minimamente alla persona che credevo di conoscere. Io stessa non mi sono più riconosciuta, è stato come perdere una parte di me con la sensazione di essere diventata orfana".

"Quando ci si trova in queste situazioni ci sono due opzioni: combattere o lasciarsi andare – continua a raccontare Caroline – Avevo capito da subito quanto fosse dolorosa quella situazione, non solo per il gesto di mio padre ma anche per tutti gli altri complici. Ci sono tantissime vittime con questa modalità, purtroppo è una situazione diffusa sia in Francia che nel resto del mondo. Spesso succede in famiglie omertose, e purtroppo non solo con le donne ma anche con i bambini".

Il dolore come strumento di denuncia

Nel corso degli anni, Caroline è riuscita a trasformare il suo dolore in uno strumento di denuncia e consapevolezza, dando voce a un dramma familiare che ha assunto una portata collettiva. Attraverso il suo libro e numerose interviste, ha aperto un dibattito pubblico sul tema, mettendo a nudo non solo la figura del padre, ma anche quella dei suoi complici.

Domenique Pelicot è considerato uno dei più spietati predatori sessuali della storia contemporanea, tanto che la stessa Caroline lo definisce nel suo libro come il "Carnefice". Dunque una vicenda profondamente personale che ha saputo trascendere l’intimità, diventando simbolo universale di coraggio e giustizia.

Il 'processo del secolo'

Un processo definito da molti come “il processo del secolo”: se davvero lo si può considerare tale, gran parte del merito va a una donna che ha trovato la forza di condividere la sua storia affinché non accada più.

Marco D’Agostino

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Barbara Gabriella Renzi

Salve! Mi chiamo Barbara Gabriella. Sono appassionata di filosofia, psicologia e letteratura. Ho scritto e scrivo di filosofia e anche i miei brevi racconti hanno sempre un risvolto filosofico e psicologico.
Ho all’attivo articoli e libri in inglese e in italiano su vari argomenti: filosofia della scienza, dell’ambiente e del linguaggio. In particolare mi sono interessata di metafore dal punto di vista cognitivo e ho puntato le mie analisi sulla loro abilità di strutturare il nostro modo di pensare e la nostra visione del mondo.
Mi piacciono i gatti e anche i cani ma purtroppo vivo senza animali. Adoro il mare e la sua canzone e la montagna d’estate quando si cammina sui sentieri e ci si immerge nella natura. Tra i viottoli e le mulattiere, lì, i miei passi danno il ritmo ai miei pensieri. Vivo a Berlino e ne sono contenta.

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