Copertina | 01 giugno 2025, 00:01

Appendino: "Torino? Orgogliosa del lavoro fatto. Su Stellantis il Governo è troppo subalterno"

"Concordia Cirio/Lo Russo? Vedo troppa remissività. Non fa bene né alla Città né alla Regione"

Appendino: "Torino? Orgogliosa del lavoro fatto. Su Stellantis il Governo è troppo subalterno"

Da sindaca di Torino a vicepresidente nazionale del M5S: Appendino, le manca fare il primo cittadino?

"Essere sindaca di Torino è stata l’esperienza più totalizzante e intensa della mia vita. Mi porto dietro ogni scelta, ogni ferita, ogni successo. Oggi però il mio impegno è aiutare il Movimento per portare avanti a livello nazionale quelle battaglie che da sindaca ho cercato di tradurre in realtà: il diritto dei cittadini a vivere in quartieri curati e sicuri, il diritto a un salario dignitoso. Lo faccio con la stessa passione, solo con strumenti diversi".

A distanza di quasi quattro anni da quell'esperienza, dia un voto al suo mandato. Il più grande risultato raggiunto e quello che invece non è riuscita a fare.

 "Non amo dare voti a me stessa, ma posso dire che ho dato tutto per il bene della città. Ogni giorno mi chiedevo come avrei potuto fare meglio, e ad esempio penso che avrei dovuto commissariare prima il Teatro Regio, cosa che ho provato a evitare fino all’ultimo. Ovviamente sono fiera del lavoro fatto sulle ATP Finals, anche perchè ricordo in quanti mi avevano sconsigliato di provarci dato che avevamo una possibilità su cento di ottenerle. Ma tengo soprattutto ai risultati sulla sicurezza, dove con un gran lavoro di squadra abbiamo risolto situazioni molto complesse come il campo rom di via Germagnano con i suoi roghi tossici e l’occupazione del MOI".

È stata anche la prima sindaca a riconoscere i figli delle coppie omogenitoriali e  recentemente c’è stata un’importantissima sentenza della Corte Costituzionale in merito. Come si è sentita, dopo aver aperto la strada per questo traguardo?

"Sono orgogliosa. Ricordo tutto di quei giorni, in un certo senso mettere quella firma è stato un salto nel buio, ma un salto che rifarei mille volte. E’ stato possibile perchè non l’ho fatto da sola ma con lo sprone del Torino Pride, delle Famiglie Arcobaleno e di Rete Lenford e il confronto con i tecnici comunali. Non era solo un atto amministrativo, ma un atto d’amore e di giustizia. A distanza di anni la Corte ha  confermato che quei bambini e quelle famiglie esistono e lo Stato non può più far finta di nulla. Non finisce qui, ma abbiamo iniziato insieme proprio a Torino un cammino importante".

Quando era sindaco, anche lei collaborava con il presidente Chiamparino per il Piemonte e Torino. Non le sembra però un po' troppo eccessiva la concordia istituzionale tra i vostri successori Lo Russo/Cirio?

"Lavorare insieme tra istituzioni è doveroso, ma non si può confondere la concordia istituzionale con il totale appiattimento politico. Su Stellantis, sanità, trasporti pubblici vedo troppa remissività, e questo non fa bene né alla città né alla regione".

 Come vede il futuro di Mirafiori con lo spostamento di Maserati a Modena e l’arrivo della 500 ibrida? E cosa pensa del fondo integrativo per i cassintegrati promesso dal governatore Cirio?

"Il fondo per i cassintegrati è necessario, e nasce da una proposta dei sindacati e del Movimento 5 Stelle, ma i cassintegrati di lungo corso non hanno ancora ricevuto nulla e si sta accumulando un clamoroso ritardo. L'unico modo per salvare Mirafiori è fare ciò che sta dicendo chi conosce bene la fabbrica, cioè le organizzazioni sindacali: servono produzioni per 200mila unità, lavoro per tecnici e ingegneri, perchè stiamo rischiando di perdere competenze fondamentali per la progettazione delle auto  e nuove assunzioni, perchè fra circa 7 anni gli operai saranno praticamente tutti in pensione e lo stabilimento morirà".

 Con il presidente Elkann, al di là delle dichiarazioni, non le sembra che le decisioni su Stellantis stiano passando troppo nel silenzio istituzionale?

"È così. Quello che vedo è un atteggiamento subalterno a partire dal governo: il Ministro Urso sembra ridursi a portavoce di Stellantis anziché impegnarsi a tutelare l’autonomia produttiva italiana".

Rimanendo sempre nell'ambito del lavoro, l'automotive sta attraversando una profonda crisi. Quale può essere la nuova vocazione per Torino?

"Torino deve rimettere al centro il lavoro e l’industria: ha tutte le carte per essere capitale della manifattura, della ricerca e dell’aerospazio, ma servono scelte coraggiose. E poi penso a investimenti come quello che abbiamo portato a Torino nel 2020 per il centro di ricerca sull’intelligenza artificiale, che è finalmente partito e oggi dà lavoro a più di 100 ricercatori facendo arrivare sul territorio 20 milioni di euro l’anno. L’IA è il futuro anche per Torino ma l’Europa e l’Italia devono recuperare il gap con gli Stati Uniti investendo enormi risorse".

Cinzia Gatti

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

Nuove Note
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