Attualità | 02 giugno 2025, 19:04

UFO tra fenomeno e mito: il torinese Edoardo Russo racconta uno dei misteri più affascinanti degli ultimi settant'anni

Gli avvistamenti più celebri nei nostri cieli a Caselle nel 1973 e in valle di Corio nel 2018

Ufo Acqui

Ufo Acqui

Il torinese Edoardo Russo, classe 1959, è appassionato agli UFO quando aveva 14 anni. Nel 1975 è entrato a far parte del Gruppo Clypeus, poi è stato iscritto al Centro Ufologico Nazionale e nel 1985è stato uno dei fondatori del Centro Italiano Studi Ufologici, che a Torino ha la sede centrale. Le edizioni Rizzoli hanno pubblicato a fine febbraio il suo ultimo libro libro "UFO: fenomeno o mito?"

Lo abbiamo intervistato per cercare di fare un po' di chiarezza sul fenomeno che ancora oggi divide le opinioni.  

Quando parliamo di UFO a cosa ci riferiamo di preciso e come li cataloghiamo?
"Ci sono due diverse accezioni del termine “UFO”: parliamo di “UFO in senso lato” quando si tratta di testimonianze relative a osservazioni di oggetti o fenomeni aerei che il testimone non sono identificate dal testimone; il 90% di queste hanno in realtà una spiegazione convenzionale (fenomeni naturali, a volte rari, oppure oggetti artificiali) quando vengono esaminati da studiosi competenti. Resta meno del 10% dei casi, che sono gli “UFO in senso stretto”. In entrambe le categorie, parliamo di luci nel cielo notturno o di oggetti opachi nel cielo diurno, che
sono anomali per la loro forma o per il loro comportamento. In un 20% dei casi la distanza dall’osservatore è inferiore ai 150 metri, e si parla allora di “incontri ravvicinati”

Lei si è appassionato alle luci nel cielo da quando aveva 14 anni, cos'è che la e ci affascina tanto della possibilità  di altri esseri viventi nello spazio?
"Praticamente tutti coloro che cominciano a interessarsi all’argomento lo fanno perché partono dall’idea che si tratti di manifestazioni di intelligenze aliene (gli stessi UFO erano in origine “dischi volanti” intesi come velivoli extraterrestri). E’ comunque l’interpretazione prevalente presso il grande pubblico, veicolata dai mass media soprattutto a partire dal secondo dopoguerra. La ragione del fascino che ha quest’idea sta nel bisogno che abbiamo, come umanità, di non sentirci soli: i progressi della scienza e della tecnica ci hanno progressivamente spostati dall’essere i figli prediletti di Dio al centro dell’universo, fino a ritrovarci come frutto casuale di un processo evolutivo su una pallina di fango ai margini di una delle miriadi di galassie: la speranza (per alcuni: la paura) che ci siano altre forme di vita intelligenza da qualche parte è comprensibile. Ma la cosa buffa è che gli UFO potrebbero non avere niente a che fare con tale ipotesi". 

A Torino è presente il Centro Italiano Studi Ufologici, quali sono gli avvistamenti che vengono analizzati sul serio?
"Il CISU è un’associazione che ha soci in tutta Italia: a Torino c’è la sede più antica, con gli archivi. Tutte le segnalazioni di avvistamento sono prese seriamente e sono oggetto di esame, proprio per cercare se hanno una spiegazione (e allora diventano IFO, oggetti volanti identificati) o se si tratta di UFO in senso stretto. Il lavoro principale dell’associazione è proprio quello: raccogliere i dati, scremarli, metterli a disposizione degli studiosi, specialmente quelli di ambito scientifico.

Quali sono stati gli avvistamenti nei cieli di Torino che si reputano più plausibili?
"Gli avvistamenti (torinesi o no) sono comunque plausibili, nel senso che nella quasi totalità dei casi si tratta di racconti sinceri fatti da persone che realmente hanno avuto un’osservazione casuale di qualcosa di strano. Le burle o i falsi intenzionali sono una frazione minima, quasi insignificante. Se invece ci si chiede quanti e quali sono gli episodi che sono rimasti senza una spiegazione, anche dopo analisi competente, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Due fra gli avvenimenti più clamorosi avvenuti nei dintorni di Torino hanno coinvolto aerei, sia pure da punti di vista opposti. Il 30 novembre 1973 vari piloti di aerei civili in fase di atterraggio o decollo a Caselle segnalarono la presenza di un oggetto luminoso, che venne anche osservato dal
personale dell’aeroporto e perfino rilevato sul radar militare. Un piccolo aereo privato si mise  inseguire la luce che si allontanava verso Genova, fino ad abbandonare l’inseguimento per non restare senza carburante. Più recentemente, il 6 giugno 2018, due aerei militari vennero invece osservati a bassissima quota nella valle di Corio mentre sembravano inseguire una luce bianca, con grande allarme della popolazione e conseguenti denunce ai Carabinieri, inchiesta della Procura della Repubblica e interrogazione parlamentare".

Dopo anni di ricerca e analisi, a che punto siamo nel comprendere uno dei misteri più importanti di oggi?
"Sappiamo riconoscere e identificare molte cose ma non abbiamo una soluzione o risposte certe che possano considerare chiuso il problema. Rimane una percentuale piccola ma significativa di casi che sfidano le nostre conoscenze e potrebbero essere la spia di qualcosa che per ora è ancora sconosciuto: fenomeni naturali o velivoli non convenzionali. L’unica cosa da fare è continuare a raccogliere i dati e studiarli.

Per lei gli UFO sono fenomeno o mito?
"Gli UFO sono al tempo stesso fenomeno e mito: è come una medaglia con due facce, che non solo coesistono ma sono indissolubilmente collegate fra loro. Il fenomeno è l’insieme delle testimonianze di persone che riferiscono di avere visto qualcosa di strano in cielo (o sceso dal cielo): sono un fatto concreto, stiamo parlando di oltre 3 milioni di italiani (dati Doxa) che pensano di aver visto un UFO, cioè una luce o un oggetto che non era per loro spiegabile. Poi possiamo discutere di qual è la causa di ciascun avvistamento: come dicevo, la
maggior parte hanno una spiegazione, ma c’è quel residuo di casi (alcuni estremamente intriganti) per i quali non riusciamo a trovare una identificazione. Il mito invece è l’insieme di idee, immagini, convinzioni che hanno permeato la cultura popolare degli ultimi 78 anni a proposito di queste “cose che si vedono nei cieli” (come le definì Carl Jung) e soprattutto di cosa possono essere: per una gran parte delle persone, oggetti o fenomeni di natura extraterrestre. Indipendentemente dal fatto che siano convinzioni corrette o meno, sono anch’esse
estremamente “reali” e diffuse. E’ nato prima l’uovo o la gallina? Sono state le apparizioni misteriose nei cieli ad aver generato un “mito moderno” (ancora Jung), ormai presente nel cinema, nella letteratura, nei fumetti, nella musica pop, nella pubblicità, nei giocattoli, nel design… o è stato l’immaginario extraterrestre ad alimentare la “voglia di vedere” UFO? Entrambe le ipotesi hanno un fondo di verità, la commistione fra i due aspetti rende più complesso lo studio e la comprensione del problema, ma al tempo stesso lo rende così affascinante e spinge gli appassionati a continuare ad occuparsene".

Chiara Gallo

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

Nuove Note
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