Non solo i metalmeccanici. A Torino anche i farmacisti protestano per un rinnovo di contratto nazionale che tarda a concretizzarsi. Ecco perché, questa mattina, per tre ore una protesta ha preso spazio di fronte alla sede locale di Federfarma in via Sant'Anselmo 14. A organizzare la protesta, i sindacati di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. La situazione, infatti, si trova in una fase di stallo con l'associazione datoriale che rappresenta i proprietari di farmacie.
"Al centro della rottura - spiegano i rappresentanti dei lavoratori -, l’offerta economica di 120 euro di aumento nel triennio, proposta dalle Aziende e ritenuta troppo esigua rispetto alla necessità di recupero economico, rapportato all’aumento del costo della vita di questi ultimi anni, ed il tentativo di imporre ai dipendenti l’attività dei servizi alla persona, senza tener conto della volontarietà dei farmacisti e di un giusto riconoscimento professionale ed economico. Per questi motivi i farmacisti dipendenti si stanno mobilitando in tutt’Italia".
Dopo un’ora (il presidio è iniziato intorno alle 13) una delegazione è stata ricevuta dai rappresentanti di Federfarma, incassando anche una prima apertura. “Siamo stati ascoltati e ci è stata dichiarata disponibilità a portare le criticità elencate durante il confronto al tavolo nazionale e sulle agende di chi a quel tavolo siede", ha spiegato Ivano Franco, di Filcams-Cgil Torino, a fine incontro.
Ma la mobilitazione non riguarda solo Torino e il Piemonte. “Ci è stato detto – ha commentato una farmacista delegata al termine dell’incontro di oggi - che ‘Quando si fa un buon accordo entrambe le parti ne escono scontente’. In questo momento, con il vecchio contratto scaduto a essere scontenti siamo solo noi dipendenti. Speriamo che, riprendendo le trattative, si possa essere tutti ‘insoddisfatti’, anche se preferiremmo dire: tutti soddisfatti”.