Incidente sul lavoro, in alta Val di Susa. Involontario protagonista, un operaio di origine egiziana poco più che ventenne che stava lavorando in un cantiere: l'uomo, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe perso l'equilibrio e sarebbe caduto da un ponteggio a Cesana.
Subito è scattata la chiamata ai soccorsi e il giovane è stato portato in elicottero in ospedale, dove è stato affidato alle cure dei medici del Cto. Operato alla schiena, ne avrà per parecchi mesi, ma non corre pericoli di vita.
“Solo per un caso l’ennesimo incidente in un cantiere non è costato la vita a un lavoratore edile. Ma anche lui, come accade a tantissimi lavoratori nella regione, rischia di subire conseguenze molto gravi, tali anche da pregiudicarli la professione. Noi continuiamo a ripetere che la prevenzione, la formazione e l’informazione sono necessari per garantire la sicurezza e la qualità del lavoro nei cantieri, che purtroppo restano tra i luoghi più a rischio, con una media nazionale di una vittima ogni due giorni. E la bilateralità ha un ruolo di fondamentale importanza in questa battaglia di civiltà”. Lo dichiara Mario De Lellis, segretario generale Filca-Cisl Piemonte.
“Il fatto che l’operaio coinvolto sia straniero ci fa riflettere: in molte Casse edili del territorio regionale la percentuale di lavoratori non italiani supera il 50%. Questo comporta due cose: bisogna che sia garantita loro una giusta formazione, visto che spesso nei paesi di origine le leggi sulla sicurezza non ci sono e comunque c’è una diversa percezione del rischio. E poi ci sono problemi per la lingua, che può creare incomprensioni nei cantieri, con rischi per il lavoratore e per i suoi colleghi. Anche per questo motivo la Filca-Cisl ha costituito un coordinamento nazionale per i lavoratori migranti, con l’obiettivo di organizzare iniziative e mettere in campo progetti per favorire l’inclusione e l’integrazione dei lavoratori stranieri e delle loro famiglie, non solo sul lavoro ma nella società in generale”, conclude De Lellis.