Economia e lavoro | 20 giugno 2025, 14:00

L'edilizia in Piemonte secondo Ance: ancora mesi di incertezza dopo la frenata degli investimenti del 2024

Paola Malabaila: «Esaurita la spinta degli incentivi fiscali, serve una nuova strategia per non perdere il treno del Pnrr e rilanciare il comparto. Abbiamo dedicato un convegno alla casa e alla rigenerazione urbana, tematiche attuali che necessitano di attenzione e approfondimenti»

Paola Malabaila, presidente regionale Ance

Paola Malabaila, presidente regionale Ance

Nel 2024 il settore delle costruzioni in Piemonte, a consuntivo, ha registrato una brusca frenata. È quanto emerso nel corso dell’Assemblea annuale dell’Ance Piemonte e Valle d’Aosta, che si è svolta ieri, giovedì 19 giugno, a Serralunga d’Alba durante il convegno dal titolo «Abitare in Piemonte e Valle d’Aosta: soluzioni per il fabbisogno abitativo e la rigenerazione urbana».

Secondo il Rapporto Ance “Scenari regionale dell’edilizia in Piemonte e Valle d’Aosta”, illustrato dal direttore del Centro Studi Ance Flavio Monosilio, il confronto 2024/2023 in Piemonte mostra segnali preoccupanti con un calo degli investimenti in costruzione del -5,6%; una contrazione dei mutui concessi alle imprese per investimenti residenziali del -17,9% (a fronte di un incremento dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni del 5,9%); un ridimensionamento dei bandi di gara con una flessione del -64% nell’importo e del -32% nel numero; un’interruzione della dinamica negativa del mercato immobiliare con un incremento delle compravendite del +1%.

Tale rallentamento è dovuto principalmente al ridimensionamento degli incentivi fiscali legati all’efficientamento energetico e alla riqualificazione edilizia, a fronte di un comparto pubblico che, pur in crescita, non riesce a compensare le perdite.

«Il 2024 ha segnato un punto di svolta: la fine degli incentivi fiscali come il Superbonus, senza una valida politica sostitutiva, ha lasciato un vuoto pericoloso – ha commentato Paola Malabaila, presidente Ance Piemonte e Valle d’Aosta -. Il rischio è che si disperdano gli sforzi compiuti finora nel miglioramento del patrimonio edilizio e nella transizione energetica. Occorre una strategia industriale che dia continuità agli investimenti, anche attraverso strumenti di lungo periodo e maggiori certezze normative.»

Per il 2025 c’è ancora incertezza, a causa delle tensioni geopolitiche legate ai conflitti in Medio-Oriente e Ucraina e delle problematiche derivanti dall’applicazione dei dazi degli Stati Uniti e l’Ance stima un calo degli investimenti in costruzioni regionali del -6,7%. 

La casa torna protagonista del dibattito, non solo a livello nazionale ma anche europeo.

«Nel Cuneese, come nel resto della regione, siamo entrati in una fase delicata: la spinta delle opere pubbliche, pur significativa, non basta a compensare il calo legato alle complessità generali – ha dichiarato Gabriele Gazzano, presidente di Ance Cuneo –. Il nostro territorio, storicamente dinamico e imprenditorialmente vivo, rischia di trovarsi scoperto davanti alla nuova fase post Pnrr. È il momento di costruire una visione di medio-lungo periodo, partendo da tre priorità: sicurezza del territorio, rigenerazione del patrimonio edilizio esistente e una risposta concreta al bisogno di case a costi accessibili. Il Piano Casa elaborato da Ance e Confindustria va proprio in questa direzione, con semplificazioni, incentivi e strumenti finanziari che possano rilanciare la fiducia e attrarre investimenti anche nei contesti locali».

comunicato stampa

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