Attualità | 05 luglio 2025, 06:46

Perquisizioni invasive e celle sovraffollate: le donne del carcere di Torino alzano la voce

Le detenute hanno diffuso una lettera, dove denunciano tutti i problemi: le celle vengono chiuse anche in anticipo

Foto di archivio

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Sovraffollamento, perquisizioni eccessive e celle chiuse in anticipo con riduzione della mobilità. Sono queste alcune delle problematiche denunciate dalle detenute del carcere di Torino, in una lettera aperta per le istituzioni.

I numeri 

Le donne sono ospitate principalmente nel Padiglione F, con alcune rinchiuse anche nell'ICAM (Istituto a Custodia Attenuata per Madri) e nella comunità terapeutica "Arcobaleno". Al 31 maggio 2025, secondo il rapporto Antigone, al "Lorusso e Cutugno" sono 128 le carcerate per una capienza di poco meno di 80 posti letto.

Problema sovraffollamento 

Un tasso di sovraffollamento del 125%, che trasforma le celle in fuori norma. "Spazi - spiegano - che siamo obbligate a condividere posizionando un letto a castello: non sempre possiamo dividerlo con persone con cui instaurare un rapporto decente, con le conseguenze che comportano liti".

Perquisizioni eccessive 

Diverbi che aumentano con il caldo e fanno scattare anche rapporti disciplinari. "Le perquisizioni giornaliere - denunciano le detenute - dovrebbero essere mirate al ritrovamento di cose illegali e pericolose invece vengono fatte in modo invasivo, destabilizzando l'equilibrio mentale anche delle detenute sane psicologicamente: vengono tolti anche oggetti acquistati in spesa".

"Carcere costoso"

Per quanto riguarda l'accesso al lavoro, ci dovrebbe essere una graduatoria. "Ma non viene rispettata - chiariscono le persone ristrette nella sezione femminile - varie detenute hanno spese fuori di qua e figli da dover mantenere. Il carcere è costoso: il percorso non è riabilitativo, ma afflittivo".

"Infine - aggiungono - a noi crea un grande disagio il fatto che vengano chiuse le celle mezz'ora prima alla sera e un'ora durante ogni distribuzione del vitto". Le "donne" delle Vallette hanno scritto più volte alla direttrice per un incontro, ma senza aver mai avuto una risposta. Problemi più volte denunciati alla e dalla Garante comunale dei detenuti Monica Cristina Gallo

A peggiorare il quadro il nuovo Ddl sulla Sicurezza, che punisce in modo più severo anche le forme di protesta più pacifiche.

Cinzia Gatti

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
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Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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