Economia e lavoro | 31 luglio 2025, 16:27

Iveco, ma anche Marelli, Italdesign e Kuka Roboter: allarme acquisizioni estere. "La politica difenda l'industria torinese"

Cgil Torino accende i riflettori su una tendenza sempre più diffusa: "Spesso lavoratori e rappresentanze sindacali vengono esclusi da ogni confronto". E dalla politica le opposizioni sollecitano la Giunta Cirio. Le critiche del mondo della politica

Non si placano le polemiche dopo l'operazione di cessione di Iveco

Non si placano le polemiche dopo l'operazione di cessione di Iveco

A quasi 24 ore ormai dalle ufficialità della cessione di Iveco Group agli indiani di Tata (mentre il settore Difesa va a Leonardo), dal mondo sindacale arriva l'appello a una maggiore attenzione per quello che sembra essere. I riflettori, dicono, devono accendersi sul fenomeno delle acquisizioni estere. E sulle ripercussioni che si generano sul tessuto locale.

"Le cronache dall'economia torinese e dell'automotive in particolare riportano ormai quasi quotidianamente notizie di un settore industriale in forte riorganizzazione, senza che le rappresentanze sindacali siano coinvolte, se non per ragioni puramente procedurali finalizzate all'utilizzo degli ammortizzatori sociali - dicono da Cgil Torino -.  Il Governo, nazionale e locale, dovrebbe garantire un percorso a tutela dell’occupazione e della produzione sul territorio. L’ultima vendita annunciata ieri di Iveco a Tata e della divisione Defence a Leonardo, la cessione della rete di vendita dell’ex Carrefour con gli impatti che abbiamo già denunciato, il passaggio di mano di Marelli e Italdesign certificano invece il risultato di una totale assenza di politiche industriali nel paese. I nuovi assetti societari - come i cinesi alle Officine Vica di Rivoli - e soprattutto le non tanto sotterranee e sempre più frequenti dichiarazioni di esubero, ultima in ordine di tempo la Kuka Roboter di Grugliasco, ci consegnano un quadro fortemente preoccupante sul quale occorre intervenire subito".

E aggiungono: "Il metodo con cui apprendiamo troppo spesso queste notizie è un ulteriore problema: si esclude infatti il confronto preventivo con le organizzazioni sindacali e le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo, su cui si scaricheranno gli effetti di scelte calate dall’alto senza possibilità di discuterle. Dov'è la politica? Dove sono le Istituzioni locali? Difendere il presente e il futuro di Torino significa difendere la sua produzione industriale. Serve che la Città chieda subito un confronto su tutte le vertenze aperte e si faccia promotrice presso il Governo della necessità di un intervento pubblico straordinario a difesa della produzione e dei posti di lavoro. Non ci rassegniamo a una città del consumo e del turismo: è urgente una presa di posizione forte che costringa chi ha le leve per farlo a intervenire. Il silenzio è un’opzione per noi inaccettabile".

Intanto, anche dal mondo della politica si sollevano voci piuttosto critiche. "La cessione di Iveco Defense Vehicles, per un controvalore di 1,7 miliardi, era il primo passo per lo smantellamento di Iveco. Non immaginavamo che Exor provvedesse tanto rapidamente: nel giro di qualche ora dall'annuncio dell'acquisto da parte di Leonardo della divisione militare, è arrivata la decisione della holding delle famiglie Agnelli-Elkann-Nasi, che detengono il 27,06% del capitale di Iveco, di cedere tutto il resto del gruppo Iveco a Tata Motors - dice Marco Grimaldi, vicecapogruppo alla Camera per Avs -. Tutto è avvenuto senza alcun confronto con i sindacati. Il Governo resta in silenzio, mentre Exor continua a disimpegnarsi dal settore italiano dell’automotive, privilegia investimenti finanziari e insegue le promettenti aspettative industriali per le società della difesa in tempo di riarmo. Un finale su cui già a marzo avevamo interrogato il Governo ma dal quale non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Chiediamo che intervenga ora per tutelare le persone di fronte all'ennesima passione sfrenata per i dividendi". E Alice Ravinale, capogruppo di Avs in Regione Piemonte, aggiunge: "L'assenza di qualsiasi confronto sul futuro del lavoro dei dipendenti con le rappresentanze sindacali è un allarme che conosciamo bene, basti pensare alla vicenda Marelli venduta a un fondo americano e ora in fallimento: è l'ennesimo capitolo di uno stillicidio in cui la Regione Piemonte non ha mosso un dito né aperto bocca. Il tessuto industriale italiano perde pezzi giorno dopo giorno, ma Cirio e Chiorino restano a guardare. Abbiamo chiesto urgentemente in consiglio di aprire gli occhi e intervenire per tutelare le migliaia di lavoratori e lavoratrici Iveco, ma la maggioranza di destra ha chiuso la porta a una relazione della Giunta, nonostante la disponibilità dell'assessore Tronzano".

Dal Movimento Cinque Stelle, per voce della capogruppo, Sarah Disabato e dei consiglieri Alberto Unia e Pasquale Coluccio, l'attacco è altrettanto diretto: "La notizia della cessione di Iveco alla multinazionale indiana Tata Motors è fra le peggiori in assoluto per la nostra Regione. Iveco è una delle aziende riconosciute in tutto il mondo come fiore all’occhiello di Torino e del Piemonte, un’eccellenza che ha scritto la storia dell’industria italiana. È fondamentale continuare a difendere il numero dei posti di lavoro, ma non possiamo dimenticarci di tutelare la qualità del lavoro. Iveco è un’azienda che ha sempre garantito ambedue gli aspetti, vederla ora al centro di un’operazione finanziaria di questo tipo fa temere un futuro meno roseo. Sul tema abbiamo chiesto oggi, in Consiglio regionale, un’informativa del presidente Cirio. La Giunta regionale dovrà fare il possibile per sostenere le ragioni del Piemonte ai tavoli ministeriali e nei confronti della proprietà dell’azienda, a salvaguardia dell’occupazione e delle numerose professionalità che hanno reso grande Iveco".  

Infine, il sindaco Stefano Lo Russo: "In merito alla recente operazione che coinvolge Iveco e altre realtà produttive del nostro territorio, desideriamo ribadire l’impegno della Città di Torino e della Città Metropolitana a seguire con la massima attenzione ogni sviluppo che possa avere ricadute sull’occupazione, sull’indotto e sul tessuto industriale locale. Saremo parte attiva in tutte le sedi istituzionali per verificare la continuità dei livelli occupazionali, la salvaguardia delle competenze e la definizione di strategie industriali orientate al futuro, con particolare riguardo alla tenuta e al rilancio dell’intero sistema manifatturiero torinese. Torino e la sua area metropolitana, forti di una tradizione industriale che va tutelata e rilanciata, continueranno a fare la propria parte con responsabilità e determinazione, facendosi promotrici anche presso il Governo della necessità di una rinnovata attenzione alla politica industriale nazionale, affinché le trasformazioni in atto non penalizzino il nostro territorio ma diventino occasione di sviluppo sostenibile e occupazione di qualità".

Massimiliano Sciullo

Leggi tutte le notizie di HUMANITAS ›

Humanitas, da 25 anni per la tua salute

Da 25 anni, Humanitas è presente a Torino con Humanitas Cellini, Humanitas Gradenigo, le Cliniche Fornaca e Sedes Sapientiae e i centri Humanitas Medical Care Lingotto, Principe Oddone e San Luca.

Una rete integrata che conta sull’impegno quotidiano di oltre 2.300 professionisti - tra medici, infermieri, tecnici, staff - per garantire percorsi di cura completi, dalla prevenzione alla cura.

Strutture con differenti identità, ma valori comuni: multidisciplinarietà, qualità clinica, innovazione, tecnologia e attenzione alla persona.

Humanitas Gradenigo, nel cuore della città e con una solida tradizione ambulatoriale e chirurgica, è un punto di riferimento per l’Oncologia e l’Emergenza-urgenza con oltre 40.000 accessi all’anno in Pronto Soccorso.

Humanitas Cellini è una clinica polispecialistica con una forte anima ortopedica, riconosciuta per le sue eccellenze in ambito diagnostico, vascolare e urologico.

Clinica Fornaca, sinonimo di qualità e comfort nel centro di Torino: un moderno centro diagnostico, percorsi di prevenzione personalizzati, i migliori Specialisti e tecniche chirurgiche di avanguardia.

Clinica Sedes Sapientiae, con i suoi cento anni di storia, unisce una lunga tradizione chirurgica e l’eccellenza di centri specialistici innovativi.

Humanitas Medical Care è la rete di centri medici in punti nevralgici della città. Centri prelievi, ma anche percorsi di prevenzione personalizzati che si avvalgono degli ospedali Humanitas del territorio per una completa continuità di cura.

In questa rubrica, gli specialisti Humanitas vi accompagneranno con consigli di prevenzione, novità sulle ultime tecnologie e servizi e appuntamenti dedicati al pubblico. 

Direzione Sanitaria
Humanitas Cellini e Humanitas Medical Care Lingotto: professor Roberto Russo
Humanitas Gradenigo: dottoressa Morena Martinese
Clinica Fornaca e Humanitas Medical Care Principe Oddone: dottoressa Renata Ranieri
Clinica Sedes Sapientiae: dottor Roberto Arione
Humanitas Medical Care San Luca: dottoressa Maristella Basso, direttore tecnico ambulatoriale

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium