"Sono episodi che non ci si può far scivolare addosso, farò querela". Con la voce rotta dall'emozione, è così che Paola Stringa, avvocato, affida ai suoi canali social il racconto della disavventura che le è capitata questa mattina, alla stazione di Porta Nuova. Obiettivo: raggiungere Ceva per un appuntamento di lavoro, ma con un problema: i treni del mare che ormai viaggiano a pieno carico e, dunque, l'impossibilità per fare il biglietto per il convoglio delle 8:25, destinazione Ventimiglia.
"I treni del mare sono pieni, sono contingentati: sono stata stupida e non ho comprato il biglietto per tempo - racconta -. Ho preso il biglietto in stazione per quello dopo. Passo i tornelli e al primo controllore che ho incontrato ho spiegato che avevo bisogno di raggiungere Ceva per questioni di lavoro e ho chiesto per favore se potevo salire sul treno precedente. Mi è capitato altre volte, a volte si parla con il capotreno che può decidere di farti salire lo stesso, se le condizioni lo permettono".
Questa volta, però, le cose non sono andate in questa maniera. "Dopo aver spiegato questa cosa al controllore, mi sono sentita rispondere con arroganza che ci sono regole da rispettare. Tutto mentre, alle mie spalle, la gente spingeva per salire. Quindi lui inizia a respingermi e mi spintona, mettendomi le mani addosso. Mi dice di stare alla larga, quando era lui il primo ad avermi spinta. Mi intima di allontanarmi e io gli dico che non mi sposto, che avrei aspettato il capotreno. Mi dice cose non ripetibili, che sono una stupida, fa commenti sul mio aspetto. "Ma pensi un po' se lei a 50 anni deve fare queste cose".
L'avvocato sceglie il self control: "Sono stata zitta, non ho reagito. Aspettavo serenamente. Questo controllore ha continuato a puntarmi a vista come se io avessi voluto fare la furba e salire lo stesso sul convoglio. Quando è arrivato il capotreno, il controllore non mi ha lasciato parlare, dicendo che non potevo parlare con lui, continuando a darmi titoli come se fossi una persona pericolosa. Ho segnalato la cosa, mi è stato detto di fare reclamo, ma questi reclami lasciano il tempo che trovano. Farò querela per quello che ho subito: non si può trattare una persona in questa maniera, spintonandola, dandole della stupida e facendo commenti su età e aspetto fisico. Sono stata mezzora in biglietteria in una crisi di panico: non è giusto, volevo solo viaggiare, lavorare".
Fs Security: "Nessuno spintone o insulto"
Ma arriva la replica di Fs Security. "Siamo molto dispiaciuti per il disagio raccontato dalla viaggiatrice ed abbiamo subito avviato verifiche interne per capire come i fatti siano realmente accaduti: il personale coinvolto e i colleghi presenti hanno dichiarato di non aver spintonato la cliente tantomeno insultata".
La società, che si occupa di sicurezza nelle stazioni e sui i treni, ha spiegato quella che è l'attività svolta dagli operatori che prevede un controllo a terra sul marciapiede di accesso ai treni, in particolare quelli a maggior frequentazione. Un modo per impedire il sovraffollamento dovuto a persone che lo utilizzano senza il regolare titolo di viaggio.
"Questa mattina - fa sapere in una nota Fs Security - giornata di particolare esodo in direzione Liguria, non è stato possibile accogliere a bordo persone oltre quelle con il regolare titolo di viaggio."