Aurora / Vanchiglia | 09 agosto 2025, 10:20

Sugli alberi dei giardini Madre Teresa "crescono" sedie e materassi

La denuncia della consigliera Alessi (Fdi): "Qui sembra tutto permesso"

Sedie e materassi accantonati sugli alberi

Sedie e materassi accantonati sugli alberi

Sedie appese a un albero e un materasso abbandonato in pieno giorno. È lo scenario che, secondo le segnalazioni dei residenti, si presenta oggi al giardino Madre Teresa di Calcutta tra i corsi Giulio Cesare e Vercelli, nel quartiere Aurora. Un luogo dove, denunciano cittadini e comitati, “sembra tutto permesso” e dove i progetti finanziati per il rilancio dell’area non sembrano aver invertito la rotta.

Il parco è al centro dell’iniziativa “L’Intreccio”, progetto selezionato dalla Città di Torino nell’ambito del bando ImpatTo, finanziato con 240mila euro in due anni dal Programma Nazionale Metro Plus. L’obiettivo dichiarato: rafforzare la comunità, migliorare la qualità della vita e la sicurezza, con una presenza costante nel giardino e l’apertura di un laboratorio di partecipazione in corso Giulio Cesare 34.

Ma la realtà, secondo i residenti, racconta altro. “Al Mtc succede di tutto, come sempre da troppo tempo - denuncia il capogruppo di Fdi della Circoscrizione 7, Patrizia Alessi -. Di notte e di giorno tutto è permesso. Sedie appese, materassi, sporcizia: soldi spesi e parole, qui la situazione anzichè migliorare peggiora”.

Critiche anche dalla consigliera della Lega, Daniela Rodia. "Quello che viene trovato di giorno dagli operatori Amiat è frutto di ciò che accade anche di notte - accusa Rodia -. Quel giardino va chiuso. Altrimenti inizio a pensare che convenga tenerlo così per mere polemiche. Ma le polemiche non risolvono i problemi dei residenti che continuano a ribadire l'importanza della Chiusura notturna. Un  investimento di 60mila euro risolverebbe metà dei problemi".

ph.ver.

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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