Attualità | 10 agosto 2025, 15:00

Il paradosso delle categorie protette: la storia di Paolo e le difficoltà nel lavorare

L'appello lanciato dalla madre del 42enne affetto da cardiopatia: non può trovare lavoro prima che termini quello attuale

Il paradosso delle categorie protette: la storia di Paolo e le difficoltà nel lavorare

Il paradosso delle categorie protette: una lettrice ci segnala le difficoltà di un procedimento che dovrebbe aiutare i più fragili ma nasconde delle insidie. La madre di un torinese di 42 anni, cardiopatico, ha contattato il comitato di cittadini Torino In Movimento e la nostra redazione, raccontando la loro situazione.

Paolo (nome di fantasia) ha problemi cardiaci dalla nascita, che lo hanno costretto a operazioni al cuore a partire dai 22 mesi di età e a non poter effettuare molti tipi di lavoro in età adulta (dovrà anche sostituire la valvola cardiaca a breve). In seguito alla visita Inps gli è stata registrata un'invalidità al 47%, sufficiente per accedere al collocamento per le categorie protette (il minimo è il 45%).

Paolo ha lavorato per 7 anni nel bar della Fiat, che ha però chiuso durante la pandemia Covid. Rimasto disoccupato, si è dovuto arrangiare con brevi attività di 3 o 6 mesi fino a che non ha trovato l'attuale lavoro determinato di 6 mesi, che finirà a dicembre. Da qui il paradosso: questa non è una posizione riservata per le categorie protette, ma Paolo lavorando non può accedere al collocamento mirato per chi ha un'invalidità.

Il riconoscimento della categoria protetta, infatti, avviene esclusivamente in condizione di disoccupazione. Una persona come Paolo che ha un lavoro determinato sa già che rimarrà a casa dopo qualche mese, ma nel frattempo non può cercare lavoro per i mesi successivi al termine del primo.

La madre di Paolo ha contattato la nostra redazione per raccontare le sue difficoltà in questa situazione: il collocamento mirato per chi ha un'invalidità parte soltanto quando si è disoccupati, lasciando molte persone a casa per molto tempo prima di riuscire a trovare un altro impiego.

Francesco Capuano

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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