Sanità | 28 agosto 2025, 15:29

“Inclusione, partecipazione e integrazione”, le parole d’ordine del direttore generale Asl To3

Giovanni Lavalle fa il punto su liste d’attesa, organizzazione aziendale e Pnrr

Il dg Giovanni Lavalle

Il dg Giovanni Lavalle

“Le mie parole d’ordine sono inclusione, partecipazione e integrazione per creare un’alleanza tra tutti gli attori del sistema”, questo il principio con cui Giovanni Lavalle guida l’Asl To3 da inizio anno. Ha preso il timone da Franca Dall’Occo, dopo essere stato direttore generale della Città della Salute di Torino.

Un ‘tour’ conoscitivo

“Per 3-4 mesi ho girato l’azienda per incontrare il personale ospedaliero, gli specialisti convenzionati interni e i responsabili di branca perché voglio lavorare sull’uniformità della presa in carico di un paziente, non lasciando da soli gli specialisti, ma facendoli collaborare con le nostre strutture. Lasciare solo uno specialista può portare alla perdita del paziente, che rinuncia alle cure” sostiene.

Il giro di incontri ha interessato anche i medici di base, i sindaci e i consorzi socio-assistenziale.

“È importante che i medici di famiglia conoscano come si muove l’azienda e ho chiesto di riappropriarsi del ruolo che spetta loro. Hanno una competenza prescrittiva sul paziente, perché lo conoscono, cosa che uno specialista non può fare così a fondo, quindi si deve creare una collaborazione tra loro – spiega –. A settembre faremo dei corsi in cui coinvolgere i medici di famiglia e i nostri specialisti. Lo scopo è costruire una fiducia reciproca e garantire una continuità di cura al paziente”.

Con i sindaci e i consorzi socio-assistenziali, Lavalle punta a costruire un’alleanza più forte nel campo sociale e si è reso disponibile per incontri con la popolazione, in maniera da informare i cittadini e raccontare come lavora l’Asl.

Il confronto è costante anche con la Regione, ente in cui l’Asl ha trovato sostegno per affrontare i problemi delle Case della Salute, tra cui quelle di Cumiana e Vigone.

Ospedali e Case della Comunità

Sul fronte del Pnrr sono stati superati alcuni ritardi e il dg conta che verranno rispettate le scadenze previste per “realizzare i contenitori”, dagli Ospedali alle Case della Comunità: “Poi lavoreremo sulla base delle esigenze delle varie aree per dare loro dei contenuti. Un modello è sicuramente la Casa della Comunità di Rivoli, dove ci sono attività ambulatoriali, sociali e un punto unico di accesso per fornire informazioni e orientare i cittadini verso i servizi che servono loro”.

Dal codice bianco al rosso

In questi mesi Lavalle ha anche mappato l’azienda: “Seguendo i codici rosso, giallo e bianco, come il pronto soccorso, abbiamo individuato le priorità di intervento: per esempio, per l’area della Val di Susa è emersa una grossa difficoltà di accesso ai servizi e abbiamo ripristinato della attività a Susa e attivato la radiologia su Oulx”.

Le liste d’attesa

Un altro nodo che si è ingarbugliato con la pandemia è quello delle liste d’attesa: “Stiamo cercando di ripristinare le attività del 2019. Abbiamo utilizzato i fondi ministeriali per le visite al sabato e alla domenica, ma abbiamo anche impiegato risorse del fondo Balduzzi – entra nel merito –. Abbiamo fatto più prestazioni, però il tema delle liste d’attesa è complesso: più disponibilità di visite c’è, più aumenta la richiesta e abbatterle diventa complicato. Inoltre più visite si fanno, più controlli ne conseguono”.

Il personale

Un tema su cui anche i sindacati hanno chiamato in causa l’azienda è quello del personale: “Nel 2024 sono state assunte 109 persone in più del turnover – argomenta –, grazie al lavoro svolto da Dall’Occo non abbiamo più gettonisti e possiamo passare dai contratti professionali a quello da dipendente. Sostanzialmente dal punto di vista occupazionale siamo a posto, ma ci sono carenze in settori dove c’è maggior stress lavorativo, come Cardiologia o Emodinamica”.

Marco Bertello

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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