Cronaca | 02 settembre 2025, 19:19

Monopattini selvaggi: in due o tre a bordo, senza casco e a tutta birra tra le auto

Da inizio anno un centinaio di incidenti e due morti. E fioccano le foto delle trasgressioni

Monopattini selvaggi: in due o tre a bordo, senza casco e a tutta birra tra le auto

Monopattini selvaggi: in due o tre a bordo, senza casco e a tutta birra tra le auto

Da corso Giulio Cesare alla ciclabile di via Nizza, da nord a sud, la scena è sempre la stessa: monopattini elettrici utilizzati come fossero motorini, con due o tre persone a bordo, senza casco e senza alcun rispetto delle norme. Un fenomeno che cresce di giorno in giorno e che alimenta la preoccupazione di residenti, commercianti e automobilisti.

Le immagini e le segnalazioni parlano chiaro: giovani che si muovono in coppia, sfrecciando tra auto e pedoni. Una pratica che rappresenta un pericolo per chi guida il mezzo, ma anche per chiunque si trovi a condividere la strada.

Le regole sui monopattini

Eppure, le regole esistono. A Torino, come in tutta Italia, i monopattini elettrici sono equiparati a velocipedi e quindi devono rispettare precise disposizioni del Codice della strada. Come l’obbligo di casco, velocità massima a 25 chilometri orari o il divieto a circolare sui marciapiedi e sotto i portici (due esempi fatti non a caso). Senza contare che i mezzi andrebbero parcheggiati negli appositi spazi messi a disposizione dalla Città di Torino, non davanti ai portoni dei palazzi o lungo le aree pedonali.

Ma i controlli?

Nonostante il quadro normativo sia chiaro, i controlli - secondo i cittadini - scarseggiano. “Dove sono? Quante sanzioni sono state elevate?” si chiedono alcuni residenti intervistati, sottolineando la necessità di far rispettare le regole per la sicurezza di tutti.

Rischio incidenti

I pedoni rischiano di essere travolti uscendo dai portoni di casa o dai negozi, mentre gli automobilisti sono costretti a frenate improvvise per evitare collisioni. Negli ultimi mesi non sono mancati gli incidenti, molti dei quali legati proprio a un uso scorretto dei monopattini.

ome non dimenticare, del resto, il sinistro che a giugno è costato la vita a un ragazzo di appena 15 anni. Il secondo mortale da inizio anno, mentre gli incidenti con monopattini coinvolti risultano essere già più di un centinaio.

Philippe Versienti

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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E POE...SIA!
Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
Perché no!? Perché non recuperarla dal cassetto, vestirla con abiti nuovi, freschi, darle una possibilità? La possibilità di emozionarci, semplicemente questo: riflettere, sentire qualcosa, qualsiasi cosa, con e grazie a Lei.
Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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