Questa mattina gli attivisti e le attiviste della Casa del Popolo Estella e di Potere al Popolo Torino hanno organizzato un presidio davanti al poliambulatorio di via Le Chiuse, nel quartiere San Donato, per esprimere il loro dissenso contro la prevista chiusura della struttura.
I manifestanti si sono uniti ai residenti e alle residenti della zona, oltre che al personale sanitario del centro, per ribadire la necessità di mantenere operativi i servizi offerti dal presidio. L’Asl e la Regione Piemonte hanno annunciato il trasferimento dei servizi in via Pacchiotti, che dovrebbe avvenire a breve. La decisione rischia però di lasciare il quartiere San Donato senza il centro prelievi, le visite specialistiche, le attività infermieristiche ambulatoriali e i servizi amministrativi, aggravando la pressione anche sul vicino quartiere Parella.
"Colpo di grazia"
Secondo gli attivisti, il depotenziamento del Poliambulatorio va avanti da anni e la chiusura rappresenterebbe “il colpo di grazia definitivo” per la sanità territoriale pubblica del quartiere. Durante il presidio, è stato ribadito come la pandemia di Covid-19 non abbia insegnato nulla sulla necessità di investire in servizi sanitari pubblici, accessibili e vicini ai cittadini.
Fondi per altri progetti
Gli attivisti contestano anche la discrepanza tra i fondi stanziati per grandi progetti come l’ospedale alla Pellerina o il Parco della Salute e la mancanza di investimenti nei presidi territoriali. “Le istituzioni sembrano piegarsi agli interessi privati e trascurare la salute dei cittadini,” hanno dichiarato, citando anche il precedente caso del Poliambulatorio di via del Ridotto, chiuso senza comunicazioni ufficiali.
Durante la protesta, sono state raccolte firme per il comitato cittadino formato per impedire la chiusura del presidio, e uno striscione è stato affisso ai cancelli del Poliambulatorio per sensibilizzare la cittadinanza.
Gli attivisti concludono con un appello chiaro: “Il Poliambulatorio di via Le Chiuse non deve chiudere! San Donato ha bisogno che i servizi attuali siano garantiti e rafforzati”.