Attualità | 16 dicembre 2025, 14:14

Parco Dora, il campo di calcetto resta senza porte: “Troppi atti vandalici”

La Città non fa retromarcia. Firrao: “Scaricata sui volontari una responsabilità pubblica”

Parco Dora, il campo di calcetto resta senza porte: “Troppi atti vandalici”

Parco Dora, il campo di calcetto resta senza porte: “Troppi atti vandalici”

Il campo di calcetto del Parco Dora non tornerà ad avere le porte. A chiarirlo è stata la Giunta comunale rispondendo a un’interpellanza del consigliere di Torino Bellissima Pierlucio Firrao, che aveva sollevato il tema del progressivo abbandono dell’impianto sportivo sotto la tettoia dello strippaggio, da anni inutilizzabile.

Rimosse da anni

Nella risposta, l’assessore al Verde Pubblico, Francesco Tresso, ha spiegato che le porte sono state rimosse “da alcuni anni, già prima del 2021”, a causa dei continui atti vandalici e dei frequenti interventi di manutenzione, sempre più necessari. Una scelta che, secondo l’Amministrazione, è diventata definitiva.

Gli altri eventi

Secondo quanto riferito dalla Divisione Verde e Parchi, un campo da calcetto “vero e proprio”, privo di sponde parapallone, risulterebbe oggi poco compatibile con l’uso dell’area, sempre più orientato al gioco libero e all’aggregazione spontanea. A questo si aggiungono le difficoltà logistiche legate ai numerosi eventi - musicali, sportivi e culturali - che si svolgono quasi ogni fine settimana nel parco.

Non le sostituiamo”

L’ipotesi di installare porte rimovibili, inoltre, viene giudicata non sostenibile dalla Città, soprattutto per via della forte frequentazione notturna dell’area. Per questi motivi, ha chiarito Tresso, “non è nostra intenzione ricollocare nuove porte in sostituzione di quelle rimosse”, sottolineando come la loro assenza non precluderebbe comunque l’utilizzo del campo per il gioco del calcetto.

Cercasi associazione

Una posizione che non convince il consigliere Firrao. “La Giunta ha chiarito che le porte non torneranno, a meno che non venga individuata un’associazione del territorio disponibile a gestirle, rimuoverle e riposizionarle ogni volta - ha commentato -. Una scelta che di fatto scarica sui cittadini e sul volontariato una responsabilità che dovrebbe essere dell’Amministrazione”.

“Un vero peccato per i torinesi, soprattutto per i più giovani”, ha replicato Firrao ricordando come quel campo fosse un punto di riferimento per lo sport di quartiere, oggi di fatto inutilizzabile a causa di una decisione definita “burocratica”, che rinuncia a governare e valorizzare lo spazio pubblico.

Philippe Versienti

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
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Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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