Partiranno in queste ore i nuovi interventi alla piscina Lombardia, in Circoscrizione 5, dopo l’ultimissimo stop e polemiche legate ai lavori di riqualificazione finanziati dal Pnrr. Un cantiere complesso, gestito da Invitalia, che ha accumulato ritardi e criticità tali da compromettere gran parte della stagione invernale. A fare il punto è stata la commissione lavori, durante la quale i tecnici comunali hanno illustrato le cause dello stop e il nuovo cronoprogramma. I ritardi nella consegna sono stati enormi con una proroga concessa fino a dicembre 2024 che non ha cancellato le polemiche.
Il problema del sottovasca
Infatti con l’avvio della stagione a settembre, è emersa una criticità grave: il sollevamento del sottovasca, che ha causato il distacco delle piastrelle e reso impraticabile l’impianto. Il Comune ha chiesto all’impresa di rifare i lavori, ma di fronte al rifiuto è stato aperto un contenzioso. Nel frattempo è stato riapprovato un progetto correttivo e affidato l’intervento a una ditta di fiducia, che si occuperà di demolire e rifare le parti ammalorate del sottovasca. L’intervento, del valore di 20mila euro, sarà coperto con fondi Pnrr già stanziati e detratti - spiegano da Palazzo Civico - dal pagamento all’impresa originaria.
Cosa succede ora?
I lavori riguarderanno anche le guaine di impermeabilizzazione, con l’obiettivo di completare questa fase entro la fine del 2025. Gli interventi sulle piastrelle del fondo vasca sono invece previsti all’inizio del 2026, con una nuova chiusura dell’impianto - assicurano - più contenuta.
“La piscina potrebbe teoricamente essere pronta a metà gennaio - hanno spiegato i tecnici - ma servirà comunque tempo perché il fondo vasca si asciughi correttamente”. Ma proprio durante il sopralluogo, causa pioggia, è emerso un altro problema, a quanto pare noto: le infiltrazioni dal tetto. Oltre ad alcuni piccoli difetti negli spogliatoi, su cui si è deciso di soprassedere per evitare ulteriori ritardi.
Stagione invernale compromessa
La chiusura ha avuto un forte impatto sulle associazioni sportive, una quindicina in tutto, che avevano già ottenuto gli spazi acqua. “È un guaio che ci sta facendo perdere mezza stagione invernale - ha dichiarato il consigliere dei Moderati, Luigi Borelli - con un danno economico per le società e un mancato introito per la città. Ci auguriamo che il Comune si faccia portavoce di una causa civile”.
Sulla stessa linea la consigliera di Torino Bellissima Carmela Ventra, che ha chiesto “controlli molto più attenti a fine cantiere” e un indennizzo per le associazioni penalizzate. Dal Pd, Elisabetta Longhi ha chiesto se le società siano riuscite a trovare spazi alternativi, mentre le associazioni hanno evidenziato i costi sostenuti per materiali ora inutilizzati e la necessità di rivalutare le concessioni, guardando già alla stagione 2026-2027.
“Avvio dei lavori positivo”
Viaggia positivo, invece, il presidente della Circoscrizione 5 Alfredo Correnti, che vede nell’avvio dei nuovi lavori un segnale positivo: “La struttura è stata riqualificata lo scorso anno con un investimento da 700mila euro Pnrr, ma ora serve un collaudo finale serio e definitivo. Il problema va risolto una volta per tutte”.
Intanto, restano aperti altri impianti cittadini: Lido, Parri, Franzoj e Colletta (ma nella sola veste invernale). Per la piscina Lombardia, invece, la parola chiave è quella della prudenza: l’obiettivo dichiarato è arrivare a una riapertura stabile nel 2026, senza più stop imprevisti.
Soddisfazione a metà anche per la coordinatrice allo Sport, Silvia Acquaro. “Dispiace per l’intoppo che si è venuto a creare - aggiunge Acquaro -, ma siamo contenti che la Città abbia trovato una soluzione che permetterà all’impianto di riaprire in tempi relativamente brevi”.












