Sono 1421 firme raccolte durante l’estate e che saranno presentate questa mattina dal Comitato regionale del Piemonte per il no all’autonomia differenziata. Un’iniziativa che fa parte della campagna nata nel 2019 cui aderiscono i comitati di tutta Italia su iniziativa del tavolo nazionale. Presenti, tra gli altri, Rifondazione Comunista, Flc, Cgil, Cobas, Usb, Cub.
Chiara violazione della Costituzione
La richiesta del comitato presentata insieme alle firme raccolte è di non procedere con le quattro materie non soggette ai cosiddetti LEP che sono protezione civile, previdenza integrativa, sanità e professioni.
“La regione Piemonte - spiega Lorenzo Valardo, portavoce del Comitato regionale e membro esecutivo del Comitato nazionale - ha siglato le pre-intese con il Governo. Sono una chiara violazione della sentenza della Corte Costituzionale che parlava di violazione delle leggi costituzionali della legge Calderoni”.
Tra questi paletti, sottolineano dal Comitato, quello dell’impossibilità di trasferire intere materie alle singole regioni, ma solo specifiche questioni. “Qui c’è un’intera materia come la protezione civile e la sanità che passa alla regione - commenta Valardo-. I lep devono essere definiti preventivamente e devono garantire uniformità sul territorio nazionale. Qualunque cosa passi alla Regione deve essere giustificato da qualcosa di specifico di quella regione e qui non c’è, ma c’è invece una violazione dello spirito costituzionale”.
La stoccata alla sinistra
La richiesta quindi è di fermarsi, ma non manca una stoccata all’opposizione. “Si deve muovere, non stanno denunciando niente. Abbiamo per le mani 1400 firme: sono un potenziale enorme”.















