Cultura e spettacoli | 15 agosto 2022, 07:30

Olafur Eliasson torna al Castello di Rivoli, con una nuova opera site-specific

Un lavoro sensoriale e immersivo ispirato all'importanza della presenza fisica nell'era digitale. Dal 3 novembre al 26 marzo

Olafur Eliasson torna al Castello di Rivoli, con una nuova opera site-specific

Dal 3 novembre 2022 al 26 marzo 2023 apre la mostra dedicata a Olafur Eliasson al Castello di Rivoli, in concomitanza con Torino Art Week.
 
Curata da Marcella Beccaria, la mostra presenterà un nuovo lavoro su larga scala, immersivo e site-specific che abbraccia l’intero spazio della Manica Lunga del Museo, ispirato dalla lunga indagine di Eliasson sulle condizioni cognitive e culturali della percezione.
 
Nel 1999 il Museo ha presentato la prima personale museale di Eliasson, "Your circumspection disclosed (La tua circospezione svelata)" e ha commissionato la grande opera "The sun has nmoney" nel 2008 (Il sole non ha soldi), presentata in occasione della seconda Triennale di Torino "50 lune di Saturno" per la cura di Daniel Birnbaum, ed entrata a far parte delle collezioni del Museo grazie alla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. 

In occasione di questa nuova mostra, Eliasson trasformerà il vasto spazio, che misura 147 metri di lunghezza e 6 di larghezza, costruito intorno al 1630 come pinacoteca di Casa Savoia, in un luogo di esperienza sensoriale attraverso una serie di interventi spaziali che sottolineano l’importanza dell’incarnazione e la presenza fisica nell’era digitale.
 
Contemporaneamente alla mostra al Castello di Rivoli, è presentata al Castello di Grinzane Cavour, non lontano dalla Città di Alba, l’opera di Eliasson The presence of absence pavilion, 2019-2022, sul tema del cambiamento climatico e dello scioglimento dei ghiacciai.

 

redazione

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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