Attualità | 27 aprile 2024, 08:58

Torino, una città che incanta figure illustri: Carlo Goldoni

Ecco quando il famoso scrittore veneto venne nel capoluogo sabaudo

Torino, una città che incanta figure illustri: Carlo Goldoni

La città di Torino ha potuto vantare, nel corso dei decenni, il passaggio più o meno breve di numerosi personaggi illustri in ogni campo della cultura e del sapere. Tra questi è da annoverare, sicuramente, lo scrittore di commedie veneziano Carlo Goldoni. Egli giunse nel capoluogo sabaudo nell'aprile del 1751, dove si trattenne solo per pochi giorni.

Uomo di cultura, profondamente amante dei libri e dello spettacolo, sui suoi giorni torinesi egli scrisse qualche riga allo stampatore Antonio Bettinelli: "Finalmente partitomi da Venezia e giunto in Milano, quivi mi soprattenni quindici giorni, per ristorarmi alquanto delle passate fatiche, facendo la più lieta e la più deliziosa vita che mai far potessi; e di là poi pervenuto in Torino, che è quanto dire, nella più bella città che vedessi mai, eccomi ritornato a' miei primi lavori".

Durante la sua brevissima permanenza a Torino, Goldoni scrisse il Molière, opera che però venne messa in scena qualche mese più tardi, nell'estate del 1751.

Rappresentata sulle assi del palcoscenico del teatro Carignano, essa non potè essere seguita dallo scrittore, essendo questi già partito per Genova. Tra le opere di Goldoni, comunque il Molière è considerata un testo minore.

Nonostante il fugace viaggio nella città sabauda, questa finì per conquistare lo scrittore, tant'è vero che in alcune sue commedie, come ad esempio il famoso "Arlecchino servitore di due padroni", Torino viene nominata, seppur brevemente.

Un altro nome, quello di Goldoni, da annoverare tra le presenze in città, e che ha contribuito ad accrescerne il prestigio.

redazione

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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